Gli alluvionati dei Romiti scrivono a Figliuolo: “Il Comune di Forlì non risponde alle nostre domande”

Gli alluvionati dei Romiti scrivono al commissario Figliuolo e ripropongono le domande presentate a suo tempo al Comune di Forlì. “A distanza di oltre 30 giorni dalla nostra richiesta inviata via PEC indirizzata al sindaco ed ai rappresentanti del Consiglio Comunale della città di Forlì, in data 5 luglio 2023 ed in cui Il Comitato Vittime del Fango dei Romiti chiedeva di rispondere ad alcune domande per conoscere i tragici eventi alluvionali, per capire le responsabilità e individuare le cose da fare, nessuna risposta è ancora pervenuta. Tantomeno è stata data risposta alla successiva mail, in data 7 luglio che conteneva alcune proposte, rimaste anch’esse senza risposta. Siamo consapevoli che le 17 domande effettuate siano scomode, complesse e riguardanti altre istituzioni ed enti, ma l’atteggiamento omissivo, rispetto alle richieste che migliaia di cittadini si stanno ponendo da mesi, ci lascia interdetti e senza parole.

Per provare a capire se qualcuno intende dare risposte alle persone alluvionate, oltre a scrivere nuovamente all’Amministrazione comunale di Forlì, interpelliamo anche tutte le autorità interessate, nelle operazioni di allarme, soccorso e ripristino delle condizioni di sicurezza idrogeologica ovvero: il signor Prefetto della Provincia di Forlì-Cesena, il Consorzio di Bonifica della Romagna, la Provincia di Forlì-Cesena, la Regione Emilia-Romagna e il Commissario Straordinario Generale Figliuolo perché sia data risposta alle 17 domande allegate a questa nostra Lettera aperta, nel rispetto delle persone morte, dei cittadini e delle imprese pesantemente danneggiate ed ancora in attesa di qualunque tipo di ristoro, se non quello dei 5 mila euro predisposti dalla Regione Emilia-Romagna. Sono ormai passati tre mesi da quel tragico evento e le informazioni e le risposte che riceviamo, sono ancora praticamente nulle e questo è francamente inaccettabile”.

Le 17 domande del Comitato

  • 1 Avendo conoscenza delle preoccupanti previsioni meteo e dei bollettini ripetuti di Arpa, Aeronautica Militare e da altre fonti, si è attivato il piano di Protezione Civile da Voi approvato a gennaio 2021?
  • 2. In particolare, dall’allegato 7 ovvero nell’elenco civici interessati da possibili esondazioni non si citano nessuna delle zone interessate dall’alluvione di due mesi fa, neppure quelle aree che storicamente subivano allagamenti (vedi per esempio area adiacente alla parrocchia dei Romiti), perché?
  • 3. La sera del 16 maggio in cui sono precipitati gli eventi perché si è provveduto ad avvisare la popolazione “di evacuare anche dai piani alti”, solo alle 20,45 quando l’acqua era già oltre i 50 cm nelle strade, con il rischio di mettere in maggior pericolo gli abitanti dei Romiti, soprattutto quelli soli e fragili che avrebbero dovuto mettersi in cammino a piedi con l’acqua già a mezza gamba e che cresceva velocemente?
  • 4. Per quale motivo la Polizia Locale aveva chiesto di portare le auto presso Mac Donald e il parcheggio di Aldi per metterle in sicurezza? Quali informazioni avevano per pensare ciò, il piano di Protezione civile?
  • 5. Al termine della fase acuta dell’evento alluvionale, perché molte persone evacuate con i gommoni, anche anziane e con difficoltà a deambulare sono state lasciate “sole e abbandonate” sul Ponte di Schiavonia, dopo i salvataggi della mattina del mercoledì 17 dando indicazioni generiche di andare verso il punto di soccorso presso la Fiera di Forlì senza neppure la possibilità di ricorrere ad un mezzo di trasporto pubblico?
  • 6. Perché i mezzi di soccorso della Protezione Civile e dell’Esercito sono arrivati solo dopo alcuni giorni dall’evento e sono poi rimasti per molte ore in gran parte inattivi ad attendere ordini? Chi ha coordinato questi mezzi, in particolare le pompe dell’acqua di cui si è avuto immediato bisogno?
  • 7. Per quale motivo le autospurgo richieste dagli alluvionati nelle zone dove aveva colpito maggiormente per liberare tubazioni di acque chiare e scure sono arrivate solo dopo circa 3 settimane dalla richiesta? Quale è stato il coordinamento del Comune rispetto alla attività di questi mezzi pubblici e privati in un punto della città particolarmente colpito?
  • 8. Dove scaricano le condutture delle acque chiare delle vie Locchi, Martiri delle Foibe, Nervesa, Cormons e San Gabriele, che sono state distrutte dall’alluvione? Perché le tubazioni hanno ceduto? Gli impianti idraulici presenti erano adeguati tecnicamente a sopportare il rischio di esondazione di quell’area, storicamente golena del fiume?
  • 9. Le conduzioni sotterranee dell’acqua perché hanno ceduto provocando voragini nelle strade e instabilità di edifici? Erano insufficienti e vecchie come si dice? E se così fosse perché nessuno ha provveduto al loro adeguamento? Come si intende rafforzare più in generale gli argini presenti nel centro di Forlì?
  • 10. Le idrovore di via Cormons a detta degli abitanti della zona sembrano non aver funzionato, perché?
  • 11. Il Comune ha ricevuto molteplici avvisi, nei mesi scorsi e anche ai primi del mese di maggio dopo il primo evento alluvionale di Faenza di importanti crepe negli argini del Montone proprio in corrispondenza dell’abitato del Quartiere Romiti. Cosa si è fatto per mettere in sicurezza gli argini e l’alveo del fiume, dopo il monito di quanto era già accaduto a Faenza?
  • 12. Cosa ha permesso, tecnicamente un allagamento delle dimensioni come quello subito dai Romiti?
  • 13. Dalle immagini consultabili ancora oggi su google map si vede nel punto di rottura dell’argine dietro ai palazzi di Via Martiri delle Foibe, un taglio dell’argine, come una freccia per lasciare passare un grosso tubo a mezz’aria (conduttura di cosa?), perché l’argine è stato indebolito in quella maniera? Per quale scopo? Il lavoro è stato fatto a regola d’arte?
  • 14. Sono state prese prima dell’alluvione tutte le precauzioni per pulizia corretta dell’alveo del Montone, e per le casse di espansione previste?
  • 15. Come molti possono vedere anche oggi coi propri occhi la pulizia del Montone lascia molto a desiderare…a chi spetta e perché non è stata fatta?
  • 16. Come si intende garantire la sicurezza idraulica futura del territorio del Quartiere Romiti ferito gravemente dall’alluvione? E con quali risorse? E quando potranno contare su queste risorse le famiglie e le imprese alluvionate?
  • 17. In merito all’organizzazione degli aiuti che ancora tardano e al coordinamento piuttosto deficitario, che ne è dei beni e dei soldi donati da aziende e privati? Esiste una rendicontazione trasparente e consultabile da tutti?

Commenti

  1. E’ normale che il sindaco Zattini non risponda. Appartiene a quella stessa parte politica che ci ha messo 2mesi e mezzo ad ufficializzare il commissario quando basterebbe 1 settimana. Quindi forse il sindaco vi rispondera’ tra un mesetto grosso modo. E cmq quando lo fara’ rispondera’ solo alle domande che gli potranno permettere di scaricare tutte le responsabilità sulla regione, omettendo risposte sulle responsabilità del comune. E’ ovvio che finirà così, tipico di questa destra….E in più magari Zattini dirà pure che doveva essere Bonaccini ad andare a prendere anziani e disabili sul ponte di Schiavonia…….

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