Giungla social: dona un milione e riceve gli insulti

Editoriali

Può una persona donare un milione e mezzo di euro alla chiesa per farne un centro per l’accoglienza dei genitori dei bambini oncologici, degli anziani e dei giovani e riuscire a farsi dare pubblicamente del pirla? Nel 2019, purtroppo, sì. Succede sulla pagina Facebook “Qui Bellaria Igea Marina 2”, dove ogni giorno vengono fotografati e pubblicati, in barba alla legge sul copyright, gli articoli dei giornali locali. Articoli che però, nonostante siano rubati e di conseguenza non comportino un costo da sostenere, non vengono neppure letti. Ci si limita al titolo e poi si commentano i commenti successivi. Si argomenta che con quei soldi si sarebbero potuti aiutare anziani e bambini (cosa che succederà a Casa Paola, che aprirà domenica 26 accanto alla chiesa del Villaggio Primo Maggio a Rimini, come documentato nell’articolo), ce la si prende con i politici (anche se in questo caso non c’entrano assolutamente nulla) e si finisce con insultare il benefattore. Un “pirla” che si è tolto un milione e mezzo di euro dal patrimonio familiare per aiutare il prossimo come aveva concordato con la moglie prima che morisse. Viviamo in un bel mondo...

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