Giovane gay e centro estivo stoppato: “Deriva medievale da fermare”

È al suo primo intervento pubblico ufficiale. Ma Paolo Manzelli, da pochi giorni segretario cesenate della Uil, non è di lavoro che parla. Ma di tutele di diritti in un senso più ampio, entrando a dibattere sul tema del giovane che, una volta emerso essere omosessuale, è stato estromesso dall’essere educatore in parrocchia scatenando l’annullamento del cento estivo 2023 della stessa.

«Tra i valori più forti del cristianesimo ci sono i valori della tolleranza, accoglienza e inclusione. Temo purtroppo che anche la chiesa talvolta viva una “vita più politica” che di vera attenzione ai dettami del cristianesimo e della spiritualità».

Manzelli va nel dettaglio del pensiero comune a tantissimi anche all’interno della parrocchia stessa. Come esplicitato anche da molte famiglie che avrebbero preferito che i propri figli partecipassero al centro estivo poi annullato. «Ritenere che si possa essere idonei a “organizzare” ma non a “educare” in ragione dei propri sentimenti è un qualcosa di inaccettabile. Da laico mi rammarico di come la nostra società si rispecchi sempre di più in una idea di arretratezza e di una visione del mondo superata da tempo. I diritti civili sono la base per costruire una società e lentamente la politica e ahimè oggi anche religione (secondo alcune vedute speriamo minoritarie) stanno riportandoci ad un periodo oscuro nel quale la tradizione ritorna ad essere una visione di donne e uomini non tolleranti. Il vero ostacolo al progresso è l’incapacità di capire che nella diversità di vedute, culture, usanze e costumi sta la linfa e la vera ricchezza per una crescita umane e sociale. Nostro dovere è contrapporci senza se e senza ma a questa deriva medievale del vivere comune».

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