Giornate Fai di primavera: tante opportunità nella zona di Cesena

Si rinnovano le Giornate Fai di primavera, giunte alla 30ª edizione italiana e alla 21ª per la delegazione Fai cesenate, oggi presieduta da Alessia Zampini. Sabato 26 e domenica 27 marzo si spalancano porte e cancelli di luoghi e beni artistici per visite aperte, anche sul territorio cesenate. L’evento è stato presentato nella sede della Fondazione Carisp di Cesena, che collabora e ha finanziato la progettazione per il recupero delle mura storiche della città, dedicando una pubblicazione, come ha ricordato il vice presidente Luca Lorenzi. I luoghi scelti dal Fai locale sono la rocca e il roseto dell’Istituto agrario a Cesena, il borgo a Montiano, le chiese di Santa Maria Nuova e chiesina del Ponte a Mercato Saraceno. A guidare i visitatori a Cesena sono 61 “apprendisti ciceroni” del liceo “Monti”, oltre a guide professioniste, a cui si aggiungono studenti del liceo Marie Curie di Savignano per Montiano, e volontari a Mercato Saraceno. L’attività cesenate dei ciceroni in erba ha una storia ultraventennale partita con la compianta professoressa Maria Cristina Gori e proseguita con altrettanto entusiasmo da tante insegnanti; facendo crescere una didattica forte di quella passionalità che nella scuola fa la differenza.

La rocca

La rocca è nota, ma le Giornate Fai la esaltano con uno sguardo diverso, utile a percepirne la reale importanza nella storia. «Il manufatto a suo modo “parla” dà informazioni, bisogna saperle cogliere - dice Pino Montalti, architetto che ha studiato mura e rocca - La rocca è imponente e particolare. Ma è un patrimonio fermo, che sta degradando. Ci vorrebbe una spinta affinché l’amministrazione comunale riesca a trovare risorse perché non perisca». La visita parte dalla rocca vecchia, meno conosciuta, ma importante per capire il sistema insediativo; si procede all’interno per spalti e il torrione “maschio” e si passa fra i camminamenti interni con le feritoie. «La rocca che chiamiamo malatestiana in realtà non lo è, poiché successiva alla morte di Malatesta Novello. I documenti la definiscono “rocca nuova” - continua Montalti - Nel Cinquecento, durante il ducato di Cesare Borgia, Leonardo da Vinci la studiò, lasciando traccia degli ammodernamenti in alcune parti della struttura. Si vedrà l’ingresso principale, oggi sommerso dalla vegetazione, rivolto verso la città, al contrario di quello attuale. Si osserverà la parte sud, imponente, con un muro di 12 metri, e si capiranno le ragioni di quel muro, così come del torrione del Nuti e dei camminamenti. Per uscire dal racconto favolistico della fortezza».

Il roseto

L’istituto agrario “Garibaldi-Da Vinci” è una certezza formativa centenaria, istituita nel 1882 e da allora pensata con modernità. Così è oggi il parco “ecosostenibile” presentato nella visita, il cui fiore all’occhiello è il roseto, frutto della donazione nel 2011 dell’ibridatore Giulio Pantoli, che ha creato nuove specie di rose. Fra queste, una dedicata ad Anita Garibaldi, una alla poetessa Mariangela Gualtieri, una alla professoressa Liliana Ruffilli curatrice dell’evento con la collega Samantha De Santi. Si scoprirà Tulipandia, impianto di 30 mila bulbi di tulipani, e poi il giardino delle erbe officinali, la cantina vitivinicola, la serra con l’esposizione di bonsai, il progetto europeo di coltura di api in città, con 5 arnie dell’apiario didattico, e la biblioteca.

Borgo e chiese

La piccola Montiano verrà scoperta attraverso una visita approfondita del borgo legato a Giacomo Malatesta. Nel Centro culturale si ammirerà una Annunciazione del Centino (Giovan Francesco Nagli) e un antico organo Callido. Centino e Callido legano pure il comune di Mercato, che invita a una passeggiata dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria Nuova alla chiesina del Ponte. L’organista Nikolas Bolognesi, allievo del “Maderna”, accompagnerà i visitatori in musica.

Orari: 10-12 e 14-17. Rocca ore 10-17.20. Euro 3-5. Prenotazioni: faiprenotazioni.fondoambiente.it

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