Ginevra Tout Puissant Marcel Duchamp al Big Barrrè di Cesena

Si è soliti ripetere che è stato inventato tutto, nell’arte e nella musica. Ma la musica ha sempre la forza di rigenerarsi in qualcosa che, se anche parte del “già tutto”, si presenta con un respiro nuovo. È quanto sta cercando di dimostrare l’orchestra di Ginevra Tout Puissant Marcel Duchamp, nome che significa nientemeno che: orchestra onnipotente con Marcel Duchamp come rafforzativo, forse per una follia dada quale fonte ispiratrice. La corposa band di 12 elementi arriva a Cesena per una data speciale; stasera alle 21 è attesa al Big Barrè di Pievesestina (via Fossalta, 2621), promossa dall’associazione Retropop Live nell’unico concerto in Romagna del tour mondiale che da un anno li vede spostarsi da un paese all’altro. È un’occasione per lasciarsi coinvolgere nelle sonorità di questo collettivo musicale nato in Svizzera nel 2006 per volontà del contrabbasso Vincent Bertholet. Il quale, dopo dieci anni di musica e di consensi, per celebrare l’anniversario ha raddoppiato l’organico, portandolo a orchestra di dodici elementi. L’idea ispiratrice di Bartholet era, come ha dichiarato lui stesso in una passata intervista, «di costruire un gruppo rock col marimba». Come a voler dire di unire suoni di chitarre fendenti e batteria strimpellante a percussioni armoniche calde con purezza di suono. L’orchestra attuale si compone di una doppia sezione ritmica, di contrabbasso, due marimba, violoncello, violino, fiati, chitarre, e voci canore di tutti. Chi li ama dichiara di aver ritrovato «un po’ Ex, un po’ Stereolab e un po’ Dada, una mistura freak punk». Poi ci sono i testi, anche graffianti, perché questo collettivo musicale è spinto da ideali di ecologia e sostenibilità, di libertà e giustizia pensando ai paesi più poveri, ed è contro il capitalismo. I testi risentono di rabbia e sarcasmo, ma sono pure surreali e poetici. A proposito del nome che si sono dati, “Tout puissant Marcel Duchamp”, non c’è in loro megalomania né reale senso di onnipotenza; lo considerano un omaggio «a big band africane che si presentavano con tale definizione pomposa, dal Congo al Bénin. L’aggiunta di Marcel Duchamp è il tocco dada per fare rima e confondere, destabilizzando lo status quo». Ad oggi questo collettivo ha realizzato cinque album in studio, due dei quali prodotti da John Parish (PJ Harvey). L’ultimo disco, “We’re ok but we’re lost anyway” (2021 Bongo Joe Records), è stato accolto entusiasticamente all’unanimità. Ma è nel live insieme al pubblico che la Tout Puissant Marcel Duchamp sfodera il meglio di sé e più si caratterizza; con un melting pop sonoro e verbale spinge a muoversi e a ballare catturando. Biglietti Ticketone (più tessera Arci).

Info: 339 2140806

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