Era ben diversa l’aria che si respirava 50 anni fa in città, oggi condannata ad un altro anno nell’infermo della Serie C. Erano giorni di festa e di euforia per la conquista della prima promozione del Cesena nel paradiso calcistico della Serie A, avvenuta il 10 giugno 1973.
Il capitano della quella formazione era il giovane Giampiero Ceccarelli, che nella sua casa in pieno centro conserva in bella mostra i ricordi di una lunga carriera con una sola maglia e 591 presenze ufficiali. Foto, medaglie, targhe, la sua statuetta realizzata dal celebre caricaturista Giorgio Gabellini e accanto una riproduzione della coppa del Mondo vinta nel 2006 come osservatore dello staff di Marcello Lippi. Dalla libreria spunta il volume “Un capitano, c’è solo un capitano. 20 storie irripetibili”, tra cui quella di Ceccarelli a fianco di monumenti come Scirea, Baresi, Di Bartolomei e Antognoni.
Certamente 50 anni fa la città di Cesena viveva per quanto riguarda lo sport in modo diverso, il Cesena era in serie A e come presidente vi era Dino Manuzzi.
la squadra era composta da ottimi giocatori ma anche da ottimi allenatori. Erano i tempi in cui i lunedì dopo gli incontri del Cesena si parlava animatamente e la gioia, era immensa perché il Cesena aveva vinto con la Juventus, o il Milan, o l’Inter o la Roma. molti giocatori sono rimasti a Cesena, vivono qui come Cera e Gianpiero Ceccarelli. Molti i cronisti sportivi che arrivavano a Cesena, da Bruno Pizzul, e a tanti giornalisti noti di quegli anni.
E il ristorante Gianni, in Via Natale dell’amore sempre a Cesena era periodicamente frequentato dal Cesena e dai suoi dirigenti al completo.
Si respirava un’altra aria, un altro clima e i cesenati gli sportivi andavano fieri di avere la squadra del Cesena in Serie A.
Non so se può succedere ancora, me lo auguro anche se passeranno anni prima che il Cesena possa scalare ancora la serie A.