I Geleng, la "piccola équipe" di Fellini

RIMINI. Erano una sorta di «piccola équipe», la «piccola équipe Geleng» come ebbe modo di definirla Giuliano Geleng – il più giovane dei due figli di Rinaldo – scomparso nei giorni scorsi a Roma all’età di 69 anni. Pittori, ritrattisti, scenografi al servizio di Federico Fellini.
Rinaldo Geleng
Il padre Rinaldo, pittore e ritrattista, aveva conosciuto il futuro regista a Roma nel 1939: ne nacque una amicizia che durò fino alla morte di Federico Fellini, avvenuta nel 1993.
«Lo conobbi mentre andavamo tutti e due al “Marc’Aurelio” per tentare di piazzare qualche articoletto, qualche disegnino, qualche caricatura» raccontò Federico Fellini in una intervista a Costanzo Costantini. Si incontrarono davanti alla vetrina di una rosticceria: entrambi squattrinati, guardavano un vassoio di supplì.
Rinaldo, coetaneo di Fellini, discendeva dal pittore prussiano Ottone Gèleng (1843-1939), che inventò Taormina come località turistica, ci informa il biografo di Fellini Tullio Kezich.
Negli anni a cavallo del secondo conflitto bellico mondiale la comune passione per la pittura servì ai due amici per guadagnarsi qualche soldo eseguendo insieme ritratti e caricature (come il giovane Fellini aveva già fatto nella sua Rimini) ai clienti dei ristoranti romani.
«L’ossessione dei visi ha in qualche modo contrassegnato la carriera di entrambi – ricordava ancora Fellini –. Lui ha seguitato a trasferirla sulle tele del suo cavalletto ed io su quella dello schermo». L'articolo completo sul Corriere Romagna in edicola oggi, 18 marzo.

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