Gazebo invernali per i locali in centro a Cesena

Cesena

Il “piano inverno” del Comune per le attività del centro storico comincia a muovere i primi passi “burocratici”. Ieri è infatti approdata in Commissione consiliare la delibera che (se verrà approvata dal consiglio comunale) andrà a modificare il codice che disciplina l’occupazione di suolo pubblico così da prevedere, fino a quando non si concluderà lo stato di emergenza «o comunque con tempistiche connesse alla gestione dei rischi Covid-19 correlati», la possibilità per le attività di aggiungere gazebi e spazi coperti in prossimità delle loro attività. Toccherà poi alla giunta definire «il sistema tariffario e i relativi canoni per le occupazioni previste» dal nuovo articolo 125 bis.

Interventi temporanei

È sul carattere di temporaneità che ieri ha messo l’accento l’assessore Luca Ferrini presentando la proposta di delibera. Lo ha fatto rispondendo alle considerazioni della capogruppo della Lega Antonella Celletti che, alla luce delle esperienze del passato a tema verande a Cesena, ha chiesto: «Cosa succederà dopo? Quando a emergenza finita, magari a fronte di investimenti sostanziosi dei privati, la concessione decadrà?». Il timore è quello che possa ripetersi un “caso-verande”, una circostanza che l’assessore Ferrini si sente di escludere: «La norma fa un riferimento molto stretto al periodo dell’emergenza, interventi in muratura sarebbero incompatibili con il concetto di temporaneità».

Meglio la prudenza

Anche per queste ragioni, «dovessi dare un consiglio a chi è titolare di attività - ha detto l’assessore Ferrini - io consiglierei prudenza». Difficilmente percorribile, secondo l’assessore, la proposta dell’esperto di Cesena Siamo Noi Marco Giangrandi, di provare a prevedere, «a fronte di un investimento minimo ed essendo gazebi e verande elementi di decoro urbano, la possibilità di un prolungamento della concessione che consenta di ammortizzare l’investimento». Ha trovato invece il parere positivo dell’assessore la proposta, arrivata sempre da Giangrandi di Csn, di legare le autorizzazioni temporanee all’essere in regola con il pagamento delle imposte comunali e con il Durc.

Opportunità a lungo termine

La norma per quanto provvisoria e legata all’emergenza apre comunque anche a possibilità più di lungo termine: «In questa fase è possibile fare domanda per uno spazio temporaneo con una procedura semplificata che consente di abbattere i tempi, ma nulla vieta, una volta che si è cominciato a lavorare a queste condizioni temporanee di avviare il percorso autorizzativo tradizionale che in caso di esito positivo consentirebbe di mantenere lo spazio indipendentemente dall’emergenza».

«Non sarà anarchia»

La procedura per quanto temporanea e semplificata, ha assicurato l’assessore rispondendo alle perplessità sollevate da Celletti, «non significa che vigerà l’anarchia, è sempre previsto il passaggio con la conferenza dei servizi, in fase autorizzativa si dovrà sempre tenere la compatibilità dei progetti presentati con gli altri vincoli vigenti». Alle attività è già stato chiesto di ripetere l’esperienza positiva dell’estate e fare gioco di squadra presentando progetti di piazza o di via. Tra i nodi più delicati da sciogliere quello legato al parere della Soprintendenza: «Stiamo cercando di raccogliere le prime idee di massima per fare un primo passaggio con la Soprintendenza e aiutare gli esercenti a presentare progetti che siano compatibili anche sotto questo aspetto».

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