Gatteo, opera bilingue per raccontare il lascito degli Antonelli

Lunga ricerca storica sugli Antonelli e novità editoriale a sei mani. È sbarcato anche in Italia il libro “Le fortificazioni degli Antonelli a San Juan di Porto Rico. Secoli XVI-XVII” che ripercorre l’epopea degli Antonelli da Gatteo. Autori Iglis Bellavista, Milagros Flores Román e il Michele Paradiso Antonelli, tutti membri di Icomos/Icofort di cui Flores Román è stata presidente mondiale, ossia i comitati internazionali di supporto all’Unesco nella tutela, fra i Patrimoni dell’umanità, delle fortificazioni storiche.
Opera bilingue e pietra miliare
Il libro è stato realizzato col sostegno di Carmen Fusté Bigorra, presidente della “Asociación Amigos del Castillo de Montjuïc” di Barcellona e Refort, la “Rete fortificazioni - Spagna” e ha il patrocinio del Comune di Gatteo, con la collaborazione del sindaco, Roberto Pari, del vice, Deniel Casadei, degli assessori Stefania Bolognesi e Gianluca Vincenzi e della dirigente Lucia Monte. L’opera, bilingue spagnolo e italiano, è stata già anticipata a Porto Rico il 17 aprile dell’anno scorso, durante 5 giornate di celebrazioni antonelliane, nel centro storico della capitale San Juan. Le conferenze sono culminate nel “Proclama del Gobernador” dove la massima autorità portoricana ha istituito il 17 aprile di ogni anno “Día de Las Fortificaciones de los Antonelli”, per commemorare il valore artistico, scientifico e storico dell’ingegneria militare degli architetti gatteesi.
Preludio a nuova pubblicazione
L’opera contiene anche immagini del manoscritto di Battista Antonelli conservato in Nuova Zelanda. Gli autori, infatti, hanno ottenuto copia ufficiale del manoscritto completo, dalla biblioteca in cui è custodito, inclusa l’autorizzazione per la sua pubblicazione integrale che sarà oggetto di un nuovo lavoro editoriale degli stessi autori che dovrebbe nascere tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Questo progetto, frutto di anni di ricerca e dedizione, è nato con l’obiettivo di salvare dall’oblio la storia di una famiglia che ha lasciato un segno indelebile nello sviluppo militare e architettonico di tre continenti.
L’entusiasmo degli autori
«La passione in questo laborioso processo – riferisce Iglis Bellavista - ci ha motivati a proseguire il percorso di divulgazione storica per preservare e valorizzare il patrimonio storico fortificato. Lo studio del lavoro degli architetti/ingegneri militari Antonelli, corredato da immagini inedite estratte dagli archivi di Gatteo e della Nuova Zelanda, dimostra che l’eredità lasciata dagli Antonelli non fu solo di costruttori di imponenti strutture in pietra e calce a difesa dell’impero spagnolo». «In uno straordinario scenario di storia e cultura che attraversa il tempo, nello spazio di tre continenti - aggiunge - va sottolineata l’importanza che il Comune di Gatteo attribuisce alla pubblicazione, in attuazione dell’impegno preso con la Declaratoria del 2017 in Consiglio comunale, lungo il percorso di celebrazioni antonelliane avviate fin dal lontano 1999». Nell’agosto di quell’anno Iglis Bellavista, era vice sindaco di Gatteo, e diede seguito alle prime scoperte sulle origini degli Antonelli. «Ora il Comune richiama il filo rosso - conclude Bellavista - che collega da quasi 500 anni gli Antonelli a Gatteo. Si tratta e di un’opera preziosa che rende onore al genio degli Antonelli, al loro straordinario percorso e legame con la terra d’origine, grazie alla collaborazione tra autori e istituzioni locali e internazionali. Un passo fondamentale nella valorizzazione dell’incredibile epopea degli Antonelli».