Gatteo, occupazione a oltranza della sede della Brt

Gatteo
  • 02 gennaio 2024

Sciopero alla Brt e occupazione nel reparto magazzino. Martedì pomeriggio, alle 14,40 circa, nello stabilimento di Gatteo è stata intrapresa un’azione di lotta sindacale no-stop da alcune decine di operai Brt aderenti al sindacato Sol Cobas. I lavoratori chiedono a gran voce di poter avere un incontro congiunto in prefettura per dirimere la controversia. E in serata erano ancora all’interno dell’azienda. Nello stabilimento ci sono anche le forze dell’ordine per monitorare la situazione.

«Ci siamo costituiti come Comitato di base in fabbrica nel 2018 per lottare contro la precarietà contrattuale - fanno sapere dal sindacato Sol Cobas e dal consiglio operaio di Gatteo - per ottenere aumenti salariali generalizzati e soprattutto per l’affermazione della dignità operaia, umana e politica, contro il regime schiavistico e caporalesco che, senza la lotta operaia, risulterebbe del tutto incontrastato dentro i magazzini della logistica e, più in generale, in tutte le attività lavorative sottoposte al regime degli appalti». Quindi ieri è stata avviata una mobilitazione permanente: «Con scioperi e picchetti - sottolineano dal sindacato - abbiamo affrontato e sconfitto i tentativi di repressione e rappresaglia politica messi in atto dalla Brt, con l’esplicito appoggio delle istituzioni politiche e giudiziarie locali. Solo questa determinazione di lotta collettiva, ci ha permesso di imporre l’abolizione di qualsiasi differenza salariale e soprattutto la stabilizzazione a tempo indeterminato per tutti i 230 operai del magazzino».

Il comunicato poi ricostruisce come si è giunti allo sciopero nel reparto magazzino: «Il 23 dicembre la Brt ha deciso improvvisamente di imporre un cambio appalto, non solo a Gatteo ma in mezza Italia, per tentare di introdurre una nuova azienda fornitrice che, incurante delle norme sui cambi appalti (tempi di preavviso obbligatori e sottoscrizione di un verbale sindacale) si presenta in magazzino dichiarando che non rispetterà gli accordi in essere e minacciando di licenziamento chi non accetterà il loro ingresso forzato». Da qui la decisione di «Respingere, senza se e senza ma, questa operazione di Brt su scala nazionale e ci rivolgiamo agli operai di tutti i magazzini Brt, e alle loro rappresentanze sindacali, affinché non sottoscrivano alcun verbale di cambio appalto, mantenendo cioè ferma la posizione: rispedire al mittente tutto il pacchetto. Viceversa, qualsiasi accordo, anche se totalmente garantista per i lavoratori da un punto sindacale, rappresenterebbe un cedimento politico ad una manovra finalizzata a mettere in discussione i risultati politici raggiunti negli anni, e cioè l’affermazione di una reale auto organizzazione operaia indipendente dai padroni». «Non siamo in lotta per difendere un posto di lavoro ma per appropriarci del lavoro - concludono - lo stato di agitazione terminerà solo all’ottenimento degli obiettivi dichiarati».

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