Gasolio, per Confcommercio a rischio la ristorazione

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L'aumento "spropositato" del gasolio rischia di fermare la marineria della costa romagnola, fatto che a cascata si può ripercuotere sull'intera filiera fino anche al turismo, proprio mentre parte la stagione. Ecco perché le istituzioni e la politica "devono attivarsi in fretta e prendere seriamente in considerazione questa situazione". L'appello arriva da Gianni Indino, vicepresidente di Confcommercio dell'Emilia-Romagna con delega al turismo che evidenzia come le uscite dei pescherecci, prima programmate "quasi tutte le notti", ora sono "centellinate". Anzi, i pescatori pensano "addirittura di bloccarle del tutto", dato che il loro lavoro sta diventando "antieconomico". Insomma, c'è la possibilità che venga meno l'approvvigionamento del pesce fresco locale, sottolinea Indino, con "un impoverimento" che può toccare anche i ristoranti e gli alberghi di tutta la regione, "con ricadute negative sull'offerta turistica del nostro territorio". Quibndi "prima di arrivare ad un punto di non ritorno bisogna intervenire su questi aumenti del gasolio marino, attraverso sgravi fiscali o la calmierazione diretta del prezzo del carburante per le barche per riequilibrare il rapporto costi-ricavi delle aziende". 

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