La Gang del pensiero, il libro di Tibor Fischer

Eddie Coffin, filosofo allo sbando. Hubert, ex galeotto, dispensatore di saggezza ad ampio raggio. Rapinano banche senza colpo ferire. La loro strategia è filosofica: cambia di banca in banca. Si fanno chiamare la Gang del pensiero. Imprendibili, spettacolari, flemmatici, sono l’incubo della polizia. Quando anche le rapine rischiano di diventare routine, per chiudere in bellezza, progettano il colpo del secolo. La rapina preannunciata, metafisica: in gioco c’è la morte o l’immortalità.

Uscito in Italia nel 1998 per Garzanti, “La Gang del pensiero” di Tibor Fischer, inserito negli anni Novanta da Granta tra i più promettenti scrittori inglesi e oggi un po’ dimenticato, torna ora per Marcos y Marcos.

Fischer costruisce un romanzo, “un ottovolante di comicità inarrestabile”, in grado di trasportare il lettore dai bassifondi della società alle vette del pensiero occidentale, facendo il pieno di citazioni (Zenone, Montaigne, Socrate, Nietzsche...).

Da “ironista profondo”, lo scrittore di Stockport ci sopraffà - tra rapine presocratiche e risse neoplatoniche, ristoranti francesi e donne imprevedibili e geniali - con il suo spirito comico e la sua capacità di penetrazione, consapevole che la nostra disperazione richiede un conforto e la medicina di una narrazione profonda ed ironica allo stesso tempo.

“Colpi riusciti, pranzi lussuosi, risse e partite di calcio: dalle bettole di Montpellier all’ontologia, in questo imperdibile libro di Tibor Fischer è l’umorismo il collante che tiene unito il tutto” (c.lu.).

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