Gambettola, rigenerazione ex “Sacta”: avanti tutta ma con retromarcia delle minoranze

Sulla decisione di portare avanti l’iter sull’area ex “Sacta”, il Consiglio comunale perde l’appoggio delle minoranze. Si è svolta due sere fa l’ultima assise ordinaria: oggi scattano le disposizioni per cui i Consigli comunali possono adottare solo provvedimenti improrogabili. Tra i punti all’ordine del giorno ne spiccavano due: oltre a quello sulla ex “Sacta”, c’era la costituzione della Comunità energetica (Cer) di Gambettola, associazione di produttori e consumatori volta a promuovere l’auto consumo energetico.

La Comunità energetica

Il Comune sarà socio fondatore, insieme ad Acer ed Asl, e i cittadini saranno invitati ad aderire anche solo come consumatori. C’è stato un sì unanime di tutti i presenti. «Le Cer vengono sostenute fermamente dalla Regione Emilia-Romagna - ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Ivano Piraccini - Ha elargito al Comune di Gambettola un contributo di 42mila euro per lo studio di fattibilità volto alla costituzione dell’associazione di consumatori. A breve inizieranno una serie di incontri per informare la cittadinanza e raccogliere le adesioni».

Ex Sacta: avanti non unanime

Il Consiglio comunale ha poi votato sull’iter procedurale dell’accordo di programma per riqualificare l’ex tabacchificio “Sacta”. Il recupero del comparto è stato affrontato già da varie amministrazioni, ma mai a un livello così avanzato. «La proposta di accordo di programma è un progetto basato su un forte interesse pubblico - ha detto la sindaca Letizia Bisacchi - La nuova legge regionale impone che non sia più possibile costruire al di fuori del territorio urbanizzato, incentivando i progetti di rigenerazione urbana. La delibera portata è il punto di arrivo del tavolo dei tecnici del Comune di Gambettola e ora inizierà l’iter procedurale e l’apertura della conferenza di servizi. Un passaggio di consegne per la prossima amministrazione, che dovrà dimostrare lungimiranza nella visione dello sviluppo futuro della nostra città».

Dietrofront delle minoranze

Lo scorso autunno tutti i consiglieri avevano votato a favore per risolvere il grave degrado della “Sacta”, su un’estensione di 21mila metri quadrati di proprietà privata. Due sere fa i cinque consiglieri dei due gruppi di minoranza erano di tutt’altro avviso. Due di loro erano assenti, due si sono astenuti e c’è stato anche un voto contrario. «Sia durante la commissione urbanistica, sia durante il Consiglio comunale - spiega Emiliano Paesani, della minoranza - ho espresso rammarico per non essere stato coinvolto nel processo di questo progetto. Oggi si chiede di mandarlo avanti, ma una maggiore condivisione in itinere avrebbe facilitato l’appropriazione da parte di tutti. Un’opera così importante meritava la partecipazione di tutto il Consiglio. In ottobre la maggioranza ha portato in votazione una delibera con la quale chiedeva di condividere con l’assemblea gli indirizzi ai quali si sarebbe dovuto ispirare il progetto “Sacta”». In quella sede tutti il voto fu favorevole in modo unanime. «Ma nel Consiglio comunale del 23 aprile - prosegue Paesani - non c’erano le condizioni per un voto favorevole. Al di là delle criticità che abbiamo ascoltato nella serata di presentazione pubblica, eccepisco l’opportunità delle delibera in questo momento. Sarebbe stato rispettoso votare la delibera al primo Consiglio utile dopo le prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno, lasciando l’ultima valutazione a quella maggioranza, che poi dovrà eseguire e portare a termine i lavori».

La replica della sindaca

«Le minoranze hanno perso l’opportunità di essere partecipe ad un progetto importante - afferma la sindaca - Quando si aprirà la conferenza di servizi si potranno esprimere tutte le osservazioni che si vorranno, sia da parte degli enti che da parte della cittadinanza. Inoltre, se non si porterà a termine l’accordo in tempi brevi, perderemo il finanziamento che la Regione ha accantonato per la Casa della comunità e sarebbe davvero un peccato».

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