Gambettola, il progetto per l’area Sacta in consiglio comunale

Dopo quasi mezzo secolo di tentativi andati a vuoto, ora sul comparto ex Sacta si comincia a fare sul serio. Un consiglio comunale è convocato per lunedì 23 ottobre, alle ore 19. Tra gli ordini del giorno è stato aggiunto: “Indirizzi per avviare l’iter di approvazione in variante alla pianificazione territoriale ed urbanistica ai sensi dell’art. 60 Legge Regionale 24/2017, per la riqualificazione dell’area dell’ex essiccatoio Sacta individuato nel Piano strutturale comunale (Psc) alla scheda numero 4”.

SIl tabacchificio Sacta (Società agricola coltivazione e lavorazione tabacco) sorse negli anni Venti del secolo scorso in viale Carducci, per la lavorazione del tabacco. Quando la produzione di tabacco nell’area cesenate si fece importante, negli ampi padiglioni di viale Carducci il prodotto veniva preparato e proveniva da 60 ettari di terreno, impiegando 50 operaie per 10 mesi all’anno. Nel secondo dopoguerra l’attività e i fabbricati furono rilevati dalla famiglia Passerini di Cesena. Ma tra gli anni ‘60 e ‘70 la tabacchicoltura entrò in crisi e nel 1979 cessò l’attività.

Da allora le varie amministrazioni comunali che si sono succedute hanno tentato, senza successo, di far rivivere l’area. Nel 2001 il consiglio comunale di Gambettola diede via libera a una bozza di accordo con la proprietà. Al Comune sarebbero arrivati 5.000 metri quadrati di verde, 1.800 di fabbricati pubblici, una grande piazza; al privato gli introiti di una maxi operazione di edilizia residenziale. L’area privata Sacta si sviluppa per 15.512 metri, mentre altri 6.379 metri sono comunali e rientravano nell’operazione. Però una lettera anonima recapitata alla Soprintendenza delle belle arti bloccò tutto.

Con l’arrivo della amministrazione comunale guidata da Letizia Bisacchi si è cercato di risolvere l’impasse, con una progettazione nuova e nuovi servizi, prevedendo anche uno spazio in cui accogliere una nuova “Casa della salute” ampliando i servizi dell’Ausl. Sono ripresi i contatti con la proprietà, ma diminuendo fortemente la parte residenziale. Il progetto rientra nel Documento programmatico per la qualità urbana (Dpqu) e ha visto la visita, nei mesi scorsi, anche dell’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini. Tutto il lavoro attorno alla Sacta è rivolto a una grande rigenerazione urbana in modo da trasformare un’area di degrado urbano in un polo di opportunità sociali ed economiche. La progettazione prevede la riqualificazione delle aree pubbliche e degli accessi, con parcheggio e verde pubblico.

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