Gambettola, capodanno a Bucarest con le amiche: le rubano il portafoglio, corsa contro il tempo per rientrare in Italia

Odissea burocratica a Bucarest dopo il furto di documenti. Simona Vita, 28enne gambettolese, ha trascorso un Capodanno di apprensione: le hanno rubato il portafoglio poco dopo la mezzanotte e ha rischiato seriamente di perdere il volo di ritorno e non riuscire a rientrare al lavoro presso una ditta di Verucchio. In suo aiuto sono intervenute le tre amiche che viaggiavano con lei e dall’Italia sono date da fare la sindaca di Gambettola e le responsabili dell’ufficio Anagrafe, Urp e Accoglienza al cittadino.

Il viaggio in Romania

Quattro giovani amiche, Simona Vita, di Gambettola, e Laura Cavalli, Caterina Cavalli e Carlotta Bernabini, di Bellaria-Igea Marina, hanno deciso di trascorrere il fine anno in una capitale europea. La scelta è caduta su Bucarest, in Romania. Si tratta di uno Stato europeo che ha aderito all’Unione Europea ma non alla moneta unica (mantenendo il Leu, i Lei declinati al plurale, con un valore che è circa un quinto dell’euro) ed è rimasto fuori dall’area Schengen.

Le quattro amiche hanno preso l’aereo da Bologna il 29 dicembre scorso, col volo di ritorno prenotato per il 3 gennaio. Dopo aver festeggiato la mezzanotte col classico brindisi, hanno deciso di uscire in strada per una passeggiata festosa. E qui sono nati i guai.

L’imprevisto

«Abbiamo imboccato una via molto affollata di persone - racconta Simona Vita - Avevo uno zainetto di lato, che tenevo ben chiuso. Ma quando siamo arrivate in fondo alla strada, mi sono accorta che una cerniera dello zaino era aperta. Ho controllato e il portafoglio era sparito, sicuramente la zip è stata aperta e il portafoglio rubato con destrezza nella calca generale. Dentro avevo solo una cinquantina di euro, ma c’era anche la carta d’identità. Avevo invece da un’altra parte la patente di guida e speravo che fosse sufficiente per passare i controlli all’aeroporto e riprendere il volo di ritorno».

Sos all’ambasciata

L’ambasciata italiana a Bucarest non era vicina a dove alloggiavano le ragazze e per di più era chiusa sia l’1 che il 2 gennaio. Così, solo la mattina del 3 gennaio Simona ha potuto mettersi subito in contatto. «Mi hanno spiegato che bisognava fare la denuncia alla polizia rumena e poi recarsi al Consolato d’Italia a Bucarest con anche due fototessere e una somma di 8 Lei - racconta Simona - Allo stesso tempo mi hanno detto che il Comune di Gambettola, dove ho la residenza, doveva confermare tramite Pec tutti i miei dati identificativi. Così, mentre con le mie amiche ci siamo lanciate alla ricerca degli uffici rumeni, ho telefonato alla sindaca Letizia Bisacchi, chiedendole di allertare gli uffici per dare le conferme necessarie al Consolato a Bucarest».

L’aiuto e il lieto fine

Le amiche hanno accompagnato la derubata in ogni momento e una le ha fatto anche da interprete. «Per fortuna, Laura padroneggia alla perfezione l’inglese - continua la 28enne gambettolese - e mi ha permesso di farmi capire bene in ogni tappa del tour. Avevo il fiatone, ma quando sono arrivata da Gambettola avevano già comunicato i dati necessari. Appena in tempo, prima che chiudesse il Consolato. E nel pomeriggio tardi sono potuta ripartire per l’Italia. Oltre alle mie amiche, desidero ringraziare pubblicamente la sindaca Letizia Bisacchi e Francesca Rossi, responsabile dell’ufficio comunale di Gambettola, per il grande aiuto ricevuto. Sono riuscita a rientrare in Italia nei tempi prestabiliti, e molto stretti, solo grazie ai documenti che in tempi rapidissimi sono arrivati da Gambettola».

Plauso della sindaca agli uffici

«Quando Simona mi ha chiamato - conferma la sindaca Bisacchi - mi sono subito interessata al suo caso e devo ringraziare tutte le funzionarie del servizio pubblico, che con competenza hanno lavorato per risolvere l’emergenza. Sono molto soddisfatta dell’impegno che stanno mettendo gli uffici e anche del controllo di qualità, compreso il questionario di gradimento dei servizi da parte dei cittadini, che abbiamo introdotto a Gambettola».

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