Gambettola, area ex Sacta parla la proprietà: ««Basta a rilanciare a caso»

Ex Sacta: «No a controproposte confuse, sì a serietà istituzionale». La proprietà dell’area ex Sacta prende atto «con stupore» della nuova “controproposta” presentata dal Comune di Gambettola, ma dice stanca dei continui rimescolamenti di carte.

Consiglio infuocato

Continua a far discutere in città l’ultimo Consiglio comunale con l’ordine del giorno della Sacta che ha azzerato anni di trattative pubblico-private e mandato in soffitta il lavoro dell’Amministrazione Bisacchi, arrivata vicinissima alla Conferenza dei servizi. Il Consiglio è cominciata anche con un piccolo “giallo”: il collegamento per assistere alla seduta da casa, permetteva di vedere le immagini ma non di sentire. I consiglieri dell’opposizione hanno protestato, visto che non è la prima volta che succedeva. Dopo una sospensione per verificare se qualche cavo fosse staccato, nell’impossibilità di trovare una soluzione in tempi brevi si è deciso di andare avanti. I più maligni, ovviamente, hanno visto una manovra d’insabbiamento. Nei giorni successivi la riunione però la “registrazioni audio video del Consiglio del 30 luglio 2025” è apparsa nel sito del Comune e ora chiunque può seguire l’aspro dibattito (che inizia al minuto 30).

Proprietà esasperata

«È un’inversione di rotta che ignora mesi di lavoro congiunto – afferma ora la proprietà Passerini - rilancia una visione urbanistica molto più onerosa, carica di incertezze, interamente a carico dell’iniziativa privata. Si invoca il “faro del pubblico”, ma a ben vedere quel faro illumina soltanto le spalle di chi è chiamato a investire. Chi governa, invece, resta comodamente all’ombra, protetto da una retorica collaudata: piazze, Erp, mercato, parole che brillano in superficie ma che nascondono un impianto decisionale opaco e improvvisato. A sorprendere è anche l’ennesimo richiamo alla “discontinuità” rispetto all’Amministrazione precedente. Discontinuità apparente, dato che parliamo dello stesso partito, della stessa coalizione, della stessa maggioranza. Un’Amministrazione comunale divisa al proprio interno, incapace di offrire una linea chiara a sé stessa, figuriamoci a chi tenta un confronto serio e trasparente dall’esterno. Per noi, l’ex Sacta non è un campo di battaglia elettorale, ma un progetto di riqualificazione urbana. E i progetti seri richiedono interlocutori seri. Non è possibile, a ogni cambio d’umore amministrativo, ripartire da zero, come se il tempo e il lavoro condiviso non avessero valore».

«Basta rilanci a caso!»

«Teniamo a ribadire che la strada del dialogo e della collaborazione resta per noi pienamente aperta - continuano i Passerini - così come restano ottimi i rapporti istituzionali e personali con chi, a vario titolo, ha partecipato al percorso fin qui svolto. In democrazia, il contraddittorio è lecito a condizione che ci sia reciprocità e coerenza». «Se davvero il Comune ha una visione tanto nitida e geniale per l’area allora la strada è semplice: la formalizzi, la definisca, la quantifichi. E la sottoponga alla proprietà come proposta concreta e completa di copertura economica, oneri a carico pubblico e quadro attuativo. Ovviamente, a proprie spese. Noi la valuteremo con attenzione, come si fa con tutte le idee degne di questo nome. Ma finché la strategia sarà quella di rilanciare a caso, alzare la voce e confondere le carte, non ci sarà sviluppo possibile. Se Gambettola vuole ripartire, torni a garantire continuità amministrativa, credibilità politica e serietà negoziale».

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