Dopo mezzo secolo di tentativi a vuoto un mega progetto per una nuova Casa della comunità a Gambettola. Per rafforzare l’ambizioso progetto, ieri, sopralluogo dell’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini al comparto ex Sacta
Storico ex tabacchificio
Il tabacchificio Sacta (Società agricola coltivazione e lavorazione tabacco) sorse all’inizio del ‘900 in viale Carducci, con la divulgazione della coltivazione del tabacco. A Gambettola si consolidò negli anni ’20 con l’essiccamento e prima lavorazione del tabacco. Negli ampi padiglioni il tabacco veniva preparato e proveniva da 60 ettari di terreno, impiegando 50 operaie per 10 mesi all’anno. Nel dopoguerra l’attività e i fabbricati furono rilevati dalla famiglia Passerini di Cesena. Ma tra gli anni ’60 e ’70 la tabacchicoltura entrò in crisi e nel 1979 cessò l’attività della Sacta.
I tentativi di recupero
Da allora le varie Amministrazioni comunali che si sono succedute hanno tentato, senza successo, di far rivivere l’area. Nel 2001 il consiglio comunale di Gambettola diede via libera a una bozza di accordo con la proprietà. Al Comune sarebbero arrivati 5.000 metri quadrati di verde, 1.800 di fabbricati pubblici, una grande piazza, al privato gli introiti di una maxi operazione di edilizia residenziale. L’area privata Sacta si sviluppa per 15.512 metri, mentre altri 6.379 metri sono comunali e sarebbero rientrati nell’operazione. Però una lettera anonima recapitata alla Soprintendenza delle belle arti bloccò tutto.
La nuova progettazione
In questi mesi si è cercato di risolvere l’impasse, con una progettazione nuova e nuove funzioni previste, dedicando uno spazio in cui accogliere l’attuale casa della salute, riorganizzando e ampliando i servizi dell’Ausl, mentre il Comune limiterà il numero degli alloggi residenziali. Ieri mattina l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini è stato a Gambettola in visita all’ex tabacchificio Sacta, accompagnato dalla consigliera regionale Lia Montalti e dalla sindaca di Gambettola, Letizia Bisacchi. Per l’occasione è stato presentato il progetto di riqualificazione dell’ex tabacchificio Sacta.
«Progetto strategico»
«L’intervento fa parte di un vasto piano di rigenerazione urbana – illustra la sindaca Letizia Bisacchi – che permetterà il recupero di un’area di circa 22mila metri quadrati nel cuore della città, restituendo alla cittadinanza anche un’ampia area verde che attualmente è nascosta tra le mura di cotto rossiccio dell’ex- tabacchificio Sacta. Quando si entra all’interno dove c’è la grande area verde si rimane affascinati e così è stato anche per l’assessore Donini. Il nostro progetto prevede un accordo di programma a tre: Comune, Provincia e proprietà, e ci sarà bisogno dell’avallo della Regione Emilia Romagna. Dopo essere stati nei mesi scorsi negli uffici di Bologna, abbiamo voluto far vedere all’assessore l’importanza dello spazio. Un ampio fabbricato, con l’accordo di programma, verrebbe al Comune di Gambettola e poi girato alla Provincia per dare una nuova importante sede ai servizi Ausl in città e alla Casa della salute per i medici di famiglia. Un polo sanitario di prim’ordine con nuovi servizi e spazi. Proseguirà ora la progettazione per addivenire a una conferenza dei servizi con gli enti coinvolti e definire l’accordo pubblico-privato».