Gambettola, gli impianti per le bici ripartono

La più grande scuola di ciclismo per la bici sportiva dell’Emilia Romagna rinasce. Dopo un mese da incubo e danni importanti, l’associazione After Skull e altre tre aziende provano a ripartire dopo essere state sommerse da acqua e fango in via Soprarigossa.

Piste attive dal 2014

La società sportiva gambettolese, affiliata alla Federazione ciclistica italiana, l’anno scorso ha anche organizzato il campionato italiano assoluto Pump Track. Sulle sue piste gli atleti possono fare salti e per la pump track dispone di un percorso permanente di 200 metri asfaltato caratterizzato da dossi e curve paraboliche in grado di aumentare la velocità in maniera spettacolare. Poi altre piste, come quella delle Bmx. Il progetto After Skull nacque nel 2011 da un’idea di Sandro e Michele Baldissarri, padre e figlio uniti dalla passione per queste discipline sportive di forte richiamo, soprattutto tra i giovani. La volontà di far crescere Bmx e Mtb in Italia e dare ai riders l’opportunità di allenarsi a livello professionale, ha portato alla crescita del progetto, con la costituzione nel 2014 dell’After Skull Race Team e l’ampliamento degli spazi con pista da race, linea dirt, pump track Velo solutions, zona didattica per bambini, bike service, spogliatoi, “Oppo bar”, negozio di bike shop “Wood land”, con quattro partite Iva al lavoro e un progetto per un ulteriore ampliamento con pista da Bmx freestyle, pista da Bmx race agonistica e percorso ciclistico su strada protetto per bambini.

La rottura degli argini del Rigossa

Già nel pomeriggio del 16 maggio l’argine del Rigossa prospiciente la scuola di bici sportiva fece un primo sfondamento, ma si pensava che fosse qualche spanna d’acqua. L’inferno invece arrivò nella notte, quando alle 4 l’argine ruppe per un centinaio di metri e una valanga di fango e acqua sommerse le piste, entrò nel bar e nel negozio, oltre che nelle case dei titolari e nelle altre della zona. «È stato un incubo – ricorda Michele Baldisserri, 28 anni – Il lavoro di 10 anni cancellato in un attimo. Abbiamo pensato che fosse tutto finito. A fine anno avevamo quasi 250 associati e quindi avevamo investito in un nuovo progetto di ampliamento. Dopo questo mare di fango abbiamo però sentito il calore degli appassionati, che da tutta la provincia si sono riversati qui a decine per cercare di salvare almeno le strutture fisse e il loro contenuto. Abbiamo ora ripulito una pista, quella più in alto, che da qualche giorno è riaperta al pubblico. Dalle centinaia di persone attese in questo periodo dobbiamo accontentarci di una decina di ragazzi a sera. Ma è già un inizio e torna l’entusiasmo. Il lavoro di ripulitura con escavatori delle varie piste richiede ancora settimane di lavoro ma non molliamo».

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