Da Galeata a Ravenna aggredì militare, "socialmente pericolosa"

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RAVENNA. Elena Cazacu è incapace di intendere e di volere, ma soprattutto sarebbe una donna «socialmente pericolosa». A questa conclusione è arrivato lo psichiatra Roberto Zanfini, direttore del dipartimento emergenza-urgenza psichiatrica dell’ospedale di Ravenna a cui era stata affidata la consulenza tecnica dalla Procura. Il compito di Zanfini era nei fatti quello di analizzare le capacità mentali della 44enne di passaporto moldavo, ma residente a Galeata, che la mattina del 31 maggio scorso aveva aggredito il capitano di vascello Diego Tomat in piazza del Popolo - mentre si stavano svolgendo le prove per la parata del 2 giugno - sferrandogli una coltellata al collo. Un colpo potenzialmente mortale, che per fortuna aveva preso solo di striscio il militare della Guardia costiera.

La donna dopo essere stata bloccata dal comandante della Polizia locale Andrea Giacomini che si trovava anche lui in piazza, era stata arrestata con l’accusa di tentato omicidio. Fin da subito, però, era emerso il profilo particolare della Cazacu, che agli inquirenti aveva giustificato quel gesto folle parlando di voci nella sua testa e di un chip sottocutaneo con il quale l’avrebbero tenuta sotto controllo. Per di più su Facebook, qualche ora prima di quelle coltellate, aveva annunciato il suo intento, scrivendo: «Oggi bomba a Ravenna».

Da qui l’esigenza di chiedere l’intervento di uno psichiatra che, oltre a giudicarla incapace di intendere e di volere, ha decretato la 44enne - difesa dall’avvocato Giacomo Scudellari - come una donna socialmente pericolosa. Per questo il pm Stefano Stargiotti ha chiesto e ottenuto l’applicazione della misura di sicurezza. La donna, che fino a ieri si trovava agli arresti domiciliari nel reparto di psichiatria a Ravenna, ora verrà quindi trasferita in una struttura psichiatrica specializzata.

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