Fusione Fiere Rimini-Bologna. Rinaldis, Aia: "Non sia sbilanciata"

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Nella fusione tra le fiere di Bologna e Rimini "il rapporto sia paritario, non solo a livello politico, ma soprattutto per quanto riguarda il governo esecutivo dei due quartieri, con l'obiettivo di assicurare una piena coesione tra le parti e un efficace e trasparente controllo della nuova società". L'appello arriva dalla presidente degli albergatori di Rimini, Partizia Rinaldis che teme "un assetto di governance della futura società unica decisamente sbilanciato", e che sottolinea "il grande impegno che la nostra categoria ha profuso in questi 20 anni credendoci, investendo quote nel progetto fin dalla nascita e affiancandone la crescita e supportando anche i momenti di crisi". Ora, ragiona Rinaldis, l'attività della società Italian Exhibition Group è arrivata a generare nel territorio di Rimini un giro di affari "che supera il miliardo di euro di cui beneficia tutta la comunità locale". Per questo motivo, gli albergatori, "pur credendo fortemente nella strategicità dell'operazione di una fusione con BolognaFiere che porterebbe Ieg a diventare una delle principali realtà fieristiche internazionali, riteniamo che sarebbe un errore imperdonabile intaccare il valore creato da Ieg sul territorio riminese", prosegue. Da qui il "forte appello agli amministratori e ai tecnici che, in questo momento, stanno trattando l'operazione di fusione per la parte riminese", conclude Rinaldis.

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