Fusione Camera di commercio con Ferrara: "no" della maggioranza
Sei politici che hanno deciso di farsi portavoce per etichettare come «inopportuni» quegli articoli del decreto. «Ci troviamo infatti ancora in pieno e conclamato periodo emergenziale – ricorda la maggioranza – e detta misura di legge comporterebbe l’inevitabile commissariamento di camere di commercio virtuose come quella di Ravenna, che in questo momento di grave crisi ha potuto finanziare interventi complessivi superiori a 3 milioni di euro a favore dell’imprenditoria locale».
Secondo i sei firmatari, il commissariamento depotenzierebbe il lavoro della Camera di Commercio di Ravenna, che si troverebbe totalmente impegnata in procedure burocratiche ed in pratiche amministrative, invece di poter dar corso e seguito ai reali sostegni e supporti messi in atto o pianificati a tutela e favore dei settori economici e delle aziende del territorio. «Chiediamo al Governo, alla Regione e ai parlamentari eletti nei collegi della nostra Provincia – concludono – che ascoltino le istanze dei territori».
Non è la prima volta che le voci della politica si alzano contro l’unione delle Camere di Commercio di Ravenna e Ferrara, un progetto che non entusiasma il territorio e nemmeno le imprese.