Furti di offerte all'obitorio di Ravenna, denunciato 47enne

RAVENNA. E’ stato identificato e denunciato il presunto autore del furto di una cassetta delle offerte all’interno della camera mortuaria lo scorso 15 maggio. Si tratta di un italiano di 47 anni, originario di Pescara e residente a Ravenna, già noto alle forze dell’ordine per episodi analoghi. Pur indossando cappellino e mascherina, i filmati delle telecamere di sorveglianza della struttura di via Fiume Abbandonato hanno consentito il confronto con i fotogrammi di altri episodi che lo vedrebbero protagonista. In particolare il furto di una bicicletta avvenuto il 9 aprile in via Garattoni. Nello stesso mese, la sua presenza all’interno della camera mortuaria è stata ripresa in altre due circostanze sospette, tanto da fare scattare la segnalazione della Polizia locale alla Procura.

Razzie segnalate da Azimut
Quella del 15 maggio è stata solo l’ultima di una serie di razzie all’interno delle camere ardenti. Appena cinque giorni prima, il figlio di una signora deceduta aveva sorpreso uno sconosciuto allontanarsi in maniera sospetta e fuggire in bicicletta. Si era accorto che la cassetta delle offerte posizionata sul tavolino della stanza in cui giaceva la madre era scomparsa. Ma quando aveva provato a raggiungere il ladro era ormai troppo tardi.
Determinante per individuare il presunto autore dei furti, è stato l’abbigliamento indossato al momento dei colpi: cappellino da baseball in testa, jeans, scarpe scure e borsello a tracolla. Dai filmati dell’ultimo furto, avvenuto attorno alle 11.40, era stato ripreso accedere dall’ingresso di piazza Natalina Vacchi e percorrere il corridoio retrostante le stanze intrufolandosi nella prima trovata momentaneamente senza persone. Era quindi riuscito a staccare la cassetta avvitata al supporto, per poi nasconderla sotto la maglia e uscire indisturbato. L’ultima sequenza di immagini aveva inquadrato la sua fuga di corsa, all’altezza del cancello di via Gorizia.

Frequentatore abituale dell’obitorio
Dalle indagini svolte visionando le registrazioni dei giorni precedenti, sono emerse altre visite del 47enne alle camere ardenti, apparentemente senza motivo. Una il 23 aprile, seguita da un’altra il giorno seguente, tutte sempre compiendo lo stesso percorso. In quelle circostanze non vi sono state evidenze di altri furti, ma secondo la ricostruzione della Polizia locale, sarebbe solo mancata l’occasione propizia.

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