Furti di bici e monopattini: "A Rimini è un saccheggio"

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Sembra una battaglia impossibile da vincere. Ogni giorno a Rimini (come in tutta Italia) spariscono decine di biciclette elettriche (ma non solo), rubate alla luce del sole e nel cuore della notte, lungo la pubblica via oppure nei giardini di casa. Il bottino oscilla da centinaia a migliaia di euro. Oltre alla denuncia, sempre più persone affidano al web la speranza di tornare in possesso dell’oggetto trafugato.

“Datemi una mano”

Come già in altre città, ad esempio Bologna, anche a Rimini da tempo è attiva una pagina Facebook dal titolo eloquente: “Bici rubate a Rimini”. Si tratta di un gruppo che raccoglie circa 2mila persone che ogni giorno si affidano alla bontà del web per cercare di rintracciare l’amata “due ruote”. E se una volta magari prevaleva l’aspetto affettivo, l’arrivo dei mezzi elettrici ha cambiato totalmente le carte in tavola perché il furto può anche tradursi in un danno economico importante.

“Chi l’ha vista?”

Scorrendo gli appelli pubblicati con tanto di foto (ora e luogo del misfatto) nell’ultimo mese balza subito agli occhi che i ladri si concentrano su modelli elettrici e quindi costosi. Capita pure che venga fatta sparire direttamente la batteria. In ogni caso non c’è quartiere della provincia che possa dormire sonni tranquilli, neppure se sono state prese tutte le accortezze del caso: la bici sparisce anche se chiusa con doppia catena, oppure custodita all’interno del giardino di casa.

Le segnalazioni qualche volta sono accompagnate da una sommaria descrizione del possibile “colpevole”.

Pochi giorni fa anche l’assessora all’ambiente del Comune di Rimini, Anna Montini, ha scelto la strada dell’appello pubblico per provare a recuperare la sua bici elettrica sparita a Miramare in via Oliveti.

“È andata male”

Due dodicenni sabato pomeriggio sono riuscite a sventare il furto mettendo in fuga, con qualche urlo, il ladro. «Probabilmente si trattava di un tossicodipendente o di un alcolizzato, comunque non era in sé - ha riferito il padre al “Corriere Romagna” -. Le bici erano parcheggiate in via Serpieri nelle rastrelliere davanti alla Coin. Quando le due ragazzine, saranno state le tre del pomeriggio, sono andate per riprenderle, hanno trovato un uomo sulla quarantina mentre armeggiava con dei ferri per tagliare la catena di una delle due. Appena lo hanno visto si sono messe a urlare. L’uomo, nel tentativo di tagliare la catena, deve esserci ferito alle mani, tanto da lasciare molto sangue su una delle biciclette. Mia figlia e la sua amica si sono molto spaventate. Per fortuna non è successo nulla di grave e non si sono sporcate con il sangue del malvivente. Non si tratta comunque di un bell’episodio, per di più accaduto in pieno centro e di giorno».

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