Frutta, alla carenza di manodopera adesso ci pensa la robotica

Un carro di raccolta dei frutti intelligente in grado di fornire, tramite sistemi di visione e software con intelligenza artificiale, informazioni sui frutti che si stanno raccogliendo in modo da evitare la raccolta di quelli non idonei al consumo perché non sufficientemente maturi. E, presto, anche bracci robotici che possano avere la medesima capacità di raccolta di un essere umano. Nella scorsa stagione ortofrutticola le varie associazioni di categoria lamentavano la mancanza di personale per la raccolta della frutta. In particolare, Confagricoltura stimò nel 30 per cento la manodopera mancante, denunciando che tonnellate di prodotto sarebbero rimaste sugli alberi. Da Lugo, però, potrebbe arrivare una soluzione: «Il lavoro nei campi è, da sempre, faticoso e gravoso e necessita di una specializzazione maggiore rispetto a quella che i produttori riscontrano in molto del personale che riescono a reperire. Abbiamo pensato, quindi, che la nostra ricerca tecnologica potesse coprire parte di questo gap». A parlare è Angelo Benedetti, presidente di Unitec. Il Forum Cdo Agroalimentare a Milano Marittima (oltre 400 operatori presenti) e, in campo internazionale, la fiera Fruit Logistica di Berlino hanno evidenziato, una volta di più, quanto sia fondamentale l’utilizzo dell’innovazione, della robotica e dell’intelligenza artificiale per tenere il passo della competitività anche in questo nostro importante settore ortofrutticolo. In Unitec se ne erano già accorti: «Da alcuni anni abbiamo indirizzato una parte importante della nostra ricerca e sviluppo per dare un concreto contributo a questa grave problematica del settore ortofrututticolo italiano e non solo», prosegue il suo ragionamento Benedetti. Anche perché, senza innovazione tecnologica e per effetto di componenti ambientali e sociali, secondo il presidente di Unitec «il rischio è quello di un ridimensionamento radicale della produzione nel nostro Paese. Le tecnologie che abbiamo sviluppato come il carro raccolta intelligente e quelle che stiamo attualmente sviluppando sono progetti nati come risposta a due principali problematiche: la scarsità di manodopera e la carente specializzazione della manodopera disponibile».

Ad aiutare l’agricoltore nell’indirizzare l’operato degli addetti alla raccolta, saranno dunque il software e l’intelligenza artificiale abbinati a questo nuovo carro raccolta intelligente, in grado di valutare il livello di maturazione, il colore, il calibro dei frutti e le difettosità degli stessi. Tale tecnologia sviluppata da Unitec è in grado di assicurare un feedback immediato sul grado di maturazione dei frutti agli addetti alla raccolta, comunicando loro se stanno procedendo nella maniera corretta o se qualcosa è da rivedere: «Il distacco ‘competente’ del frutto ha una valenza economica importante – approfondisce Benedetti -. Il vaglio del carro raccolta, infatti, consente una valutazione in tempo reale della raccolta con il corretto grado di maturazione di quella specifica varietà o frutto. Questo consente un aumento del valore della frutta conferita e quindi anche un maggior valore del prodotto in termini qualitativi perché così si eviterà di raccogliere frutta non ancora idonea ad essere consumata, cioè acerba». Il motivo è facilmente intuibile: «Si innalza la parte di prodotto categorizzabile come “prima qualità” – spiega il presidente di Unitec – e questo consentirà alla centrale ortofrutticola di valorizzare il prodotto dei propri produttori». Il carro raccolta che integra sistema sistemi di visione e l’intelligenza artificiale è già oggi una realtà.

«Guardando al futuro – conclude Benedetti – la raccolta automatizzata con bracci robotici dotati di sistemi di visione saranno una realtà nei prossimi mesi. Si avranno tecnologie dedicate ai singoli frutti e allo stesso tempo ci sarà nel prossimo futuro un’evoluzione anche dei frutteti, i quali dovranno come sempre tenere in considerazione forme delle piante tali da ricevere tutta la luce necessaria da sole per produrre frutti di ottima qualità, ma anche una struttura della pianta tale da consentire il massimo della raccolta automatizzata e dare così una risposta al 70-80% della raccolta dei frutti presenti sulla pianta, lasciando solo la spigolatura come operazione manuale».

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