Fridays for Future Rimini «La crisi climatica è peggio del Coronavirus»

Rimini

Un fantasma s’aggira per l’Europa. Non è il fantasma del coronavirus ma quello della crisi climatica. Il problema è che mentre per il coronavirus sono state messe in campo misure eccezionali, non altrettanto è stato fatto per contrastare i cambiamenti climatici e il collasso degli ecosistemi. Secondo alcuni ciò è dovuto alla percezione del virus come qualcosa di straordinario e pericoloso nell’immediato. I media hanno parlato continuamente e in maniera spettacolare di questa epidemia, che fortunatamente non è ancora una pandemia. Molte persone sono state prese dal panico e sono corse ad acquistare mascherine, prodotti disinfettanti, generi alimentari e altro, temendo di essere contagiati. Non vogliamo assolutamente minimizzare i pericoli di questa malattia, dato che centinaia di persone sono morte nel mondo. Tuttavia non possiamo fare a meno di notare come in generale siano state accettate misure limitative della libertà di movimento e di riunione senza che ci siano state grosse proteste. Inoltre anche l’impatto economico, che sicuramente sarà negativo, non ha impedito di agire in maniera drastica e di richiamare all’unità, dato il pericolo per la salute pubblica.

Allora perché non viene fatto abbastanza per cambiare il sistema economico in modo da evitare una catastrofe climatica o semplicemente ridurre l’inquinamento? Forse non riusciamo a percepire chiaramente il rischio che abbiamo di fronte? Fridays For Future ha sempre detto di voler seguire la scienza e di parlare con cognizione di causa. Pertanto è necessario illustrare le morti causate dall’inquinamento e i rischi a cui potremmo andare incontro se non agiamo per ridurre il nostro impatto sul pianeta. Abbiamo già parlato qualche settimana delle migliaia di persone che ogni anno muoiono nella sola pianura padana a causa dell’inquinamento atmosferico. Per quanto riguarda le possibili conseguenze se continuiamo a seguire un modello di sviluppo sbagliato, secondo l’ASviS, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, la riduzione dell’offerta dei servizi ecosistemici porterebbe a una perdita di 9.870 miliardi di dollari da qui al 2050. I servizi ecosistemici infatti non riescono a rigenerarsi abbastanza dato il consumo eccessivo a cui sono sottoposti gli ecosistemi dalle attività antropiche. Tra gli effetti indesiderati futuri troviamo la scarsità d’acqua e il calo della popolazione di impollinatori. La presenza delle api e di altri insetti è fondamentale per la produzione agricola e l’Africa orientale e occidentale, l’Asia centrale e alcune parti del Sud America sarebbero particolarmente influenzate dalla riduzione o dalla scomparsa di queste specie. Se parliamo di possibili malattie e virus sconosciuti, dobbiamo invece considerare l’aumento dello scioglimento dei ghiacciai causato dal riscaldamento globale. Vi chiederete cosa c’entra. Ebbene, se i ghiacciai continueranno a sciogliersi a questa velocità potrebbero liberare virus e agenti patogeni che erano intrappolati da millenni al loro interno. La paura è che in alcune aree del permafrost siano contenuti batteri e virus che in passato hanno causato delle epidemie e di cui non sappiamo nulla.

Siamo coscienti però che prendere misure emergenziali non sia la soluzione. Sembra che buona parte degli attori politici ed economici vogliano farci vivere in un’emergenza continua, senza che mettiamo in dubbio le basi e il paradigma imperante, che resta quello della crescita economica illimitata. Negli ultimi anni diverse epidemie si sono diffuse: aviaria, Sars, suina. Non c’è mai stata una discussione sulle cause di queste malattie. Per esempio, si potrebbe cercare di ridurre l’uso di antibiotici negli allevamenti intensivi, che porta alla nascita di batteri resistenti agli antibiotici. Inoltre si dovrebbe riflettere sull’incremento del numero di persone che migrano, di come i paesi poveri non riescano a svilupparsi e di come la ricchezza resti concentrata nelle mani di poche persone. Le persone spesso sono costrette a spostarsi perché il paese in cui vivono non offre la possibilità di una vita dignitosa. L’incontro tra diverse culture genera una ricchezza ma questo non deve mascherare i difetti di un sistema che lascia i poveri nella miseria e cura gli interessi dei paesi ricchi.
In ogni caso, magari lo svilupparsi di questo virus porterà anche a sviluppare il lavoro da casa, riducendo l’impatto ambientale del settore dei trasporti. Anche noi di Fridays For Future Rimini abbiamo svolto l’ultima assemblea in videoconferenza. Restiamo in attesa delle decisioni delle autorità pubbliche nei prossimi giorni e continuiamo a preparare i prossimi eventi sperando che la situazione torni presto alla normalità.

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