Franco Gobbi, l'arte nelle mani e negli occhi

Cultura

SANTARCANGELO. Di fronte all’obiettivo di Franco Gobbi le figure si trasformano in movimenti roteanti e fluttuanti, quasi sospesi nel tempo e nello spazio. Sfocando letteralmente le linee dei soggetti rappresentati, le sue fotografie catturano frammenti, dall’ondeggiare dei capelli, ai visi, all'intero corpo.

“Fragile” è il titolo della mostra recentemente allestita nelle sale del Musas che è tornata a porre in dialogo arte antica e contemporanea (l'apertura della mostra era prevista fino all'1 marzo, ma in questi giorni è rimasta chiusa a causa dell'ordinanza in merito al coronavirus).

Dopo Eron e Andreco, Blanco e Lucca, è stato il noto fotografo e hairstylist santarcangiolese a mettersi a confronto con la collezione permanente del museo, con questa personale di ritratti in stampa su carta e su cristallo. Una ricerca di raffinata pregevolezza estetica, nata dallo studio della bellezza che l’artista incontra ogni giorno nel suo lavoro. Le donne che posano per lui fanno parte del mondo del cinema, della fotografia, del teatro, della moda.

Musa d’eccezione tra queste donne e immagine emblema della mostra, Chiara Baschetti, modella e attrice santarcangiolese, scelta insieme a  Gobbi per rappresentare la  capacità del territorio di esprimere talenti nei campi più vari. La mostra si è inserita infatti nel progetto “Santarcangelo città del mondo”, che punta ad aprire una finestra sul mondo attraverso il coinvolgimento di cittadini santarcangiolesi di rilievo.

Viaggiando tra Milano, Londra e New York, dove ha collaborato con fotografi come Giampaolo Sgura, Nan Goldin, Araki, Paolo Roversi, esponente del London Cyber Punk Artist Collective e di The Mutoid Waste Company, Gobbi esprime la sua creatività sui capelli di artiste come Björk, Adele, Cyndi Lauper, Courtney Love, e modelle come Irina Shayk e Isabel Fontana. Il suo talento l’ha portato oltre il mondo delle passerelle fino a creare una vera e propria raccolta fotografica tradotta poi in un libro e in opere artistiche esposte in importanti musei del mondo. 

L’artista ha definito la sua mostra come ‹‹una dimensione magica con l’identità pronta a esibirsi, di un soggetto che vive uno stato di completa nudità, che emana un’energia misteriosa, uno strano senso poetico dentro di sé››.  

Gobbi, perché ha individuato come caratteri femminili da mettere in luce quelli di sensibilità, vulnerabilità e fragilità, come a mostrare ‹‹una sorta di aura la cui essenza va cercata in un’identità connessa profondamente alla madre terra, alla capacità di creare e rigenerare››?

‹‹Nella frazione di secondo in cui viene catturata, quell’immagine trasforma il soggetto, lo  cambia, e lo pone in contraddizione con il suo look un po’ estremo, inusuale, con una forza, un impatto che nasce dalla leggerezza, e da un senso quasi di vertigine››.  

Nelle sue immagini si colgono riferimenti che vanno dal futurismo a Man Ray a Wahrol. Perché ad esso lei ha dato la definizione di “mondo fluttuante”, con un richiamo all’Ukiyoè giapponese, quello della celebre “Onda” di Hokusai?  

‹‹Che cos’è l’espressività del futurismo stesso se non la sospensione di una momento vissuto in un mondo quasi parallelo?. Se si chiudono e si riaprono gli occhi l’immagine sembra fluttuare ed è molto difficile catturarle perché tutto è in movimento, è un momento già passato che viviamo. Quindi catturiamo un’immagine che non ha tempo ne passato ne futuro, ma vive piuttosto come una sensazione o un ricordo››.  

Perché l’hair stylist, come è stato ricordato in mostra con una frase della stilista Diana von Fὓrstemberg, celebra nel connubio tra professionalità e creazione: ‹‹la taumaturgia  pagana, la trasformazione quale atto di rigenerazione››?

‹‹Per me il paganesimo significa esprimere quella parte di acqua di terra e fuoco che c’è nell’immagine della donna trasformata. Ho elevato la mia creatività quotidiana a un livello visivo dove assume un significato molto più profondo, e portato le tecniche di performance produttiva in un contesto che si può definire di artigianato  artistico››.

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