Fotografia, Nfc Edizioni lancia nuova collana

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«Di cosa son fatte le immagini, se non di fenomeni luminosi?» Nfc Edizioni, casa editrice riminese, lancia la nuova collana “Luminous Phenomena”, dedicata alla fotografia internazionale. La scelta è in perfetta armonia con l’attività della casa editrice, che negli anni ha sempre prediletto le pubblicazioni sul mondo dell’arte. Nfc Edizioni è nata dal mondo della comunicazione: «Agenzia Nfc è stata aperta nel 2010, dopo la crisi del 2008 che ha cambiato il mondo – spiega Amedeo Bartolini, direttore editoriale e fondatore di Agenzia Nfc e Nfc Edizioni –, questo mi ha fatto dire: è il momento di entrare in gioco, occupandoci soprattutto del mondo dell’arte. Due anni dopo l’apertura, musei e gallerie per cui lavoravamo ci hanno chiesto: perché non seguite la parte editoriale? Poi abbiamo deciso di diventare un editore distribuito».

Dopo dieci anni di attività e collaborazioni con le Accademie di Belle Arti di Bologna, Brera e Catanzaro, con la Pinacoteca Nazionale di Bologna e diverse università, avete pensato a una collana che celebri l’arte della fotografia.

«L’idea è partita da me, sono un collezionista di fotografie, spesso di libri di fotografia».

Il lockdown ha giocato un ruolo importante per portare a maturazione Luminous Phenomena?

«La collana era già da un paio di anni nella mia testa. Il confinamento è servito in due modi: mi ha fatto ragionare sul contatto e sul corpo, ma ho anche trovato il tempo di dirmi che avevo tempo. Il mondo si è fermato, altrimenti l’idea sarebbe potuta rimanere solo nella mia testa».

Il fil rouge dei piccoli volumi, ognuno dedicato a un singolo artista, è il tema del corpo, il rapporto tra essere umano e fisicità, sessualità, corporeità, spazio. Un rapporto anestetizzato dal lockdown, che nei volumi di Luminous Phenomena ritorna con urgenza e prepotenza. Le opere d’arte ospitate nei volumi ci sottraggono all’ormai unica modalità quotidiana di incontrare la fotografia, quella digitale.

«Ogni giorno – spiegano Amedeo Bartolini e Guya Bacciocchi, direttrice della collana – veniamo bombardati da immagini, ogni giorno vediamo più immagini noi di quante ne vedevano i nostri antenati in una vita intera… Si stima che ogni giorno ci vengano sottoposte, tra media e social, più di 400mila immagini artificiali, cioè prodotte dall’uomo. Viviamo in un mondo frenetico, fatto di attimi, dove tutto può cambiare e mutare in pochi secondi. In questo mondo così fugace vorremmo che le persone si fermassero e riscoprissero il piacere di sfogliare un libro».

Quello che contraddistingue la collana è anche il racconto che l’artista fa di sé.

«Manteniamo una logica di auto-pubblicazione. Non c’è un gallerista che sceglie le opere di un artista, è l’artista che sceglie le opere, ragiona sul suo percorso e fa una selezione, sceglie la sua storia. In totale autonomia».

I volumi di Luminous Phenomena, di piccolo formato, prodotti in basse tirature, non hanno immagini in copertina, solamente il nome dell’artista, che liberamente sceglie il colore.

«La prima cosa che chiedo a un artista è di scegliere il colore della copertina. È tutto in mano a lui. Le copertine delle piccole monografie non sono stampate, sono 27 gradazioni di colore, in una carta naturale colorata in pasta. Non è plastificata, voglio sentire il sapore della carta in mano. Per ogni fotografo c’è una ricerca di qual è la carta giusta, del colore giusto. Stiamo lanciando qualcosa di piccolo, forse anche scomodo, ma diverso».

Con chi siete partiti?

«Il volume d’esordio della collana, uscito a settembre 2020, è dedicato alla riminese Tarin, artista affermata, inserita tra i nomi più seguiti della fotografia contemporanea italiana, capace di tradurre in immagine le infinite sfumature dell’erotismo. L’artista riminese intraprende un itinerario artistico che la conduce a realizzare opere fotografiche dedicate al mondo femminile, esaltandone la più intima essenza. Da quel momento, fedele allo scatto in pellicola, prende avvio quella ricerca personale al cui centro si situa l’idea di identificazione tra artista e soggetto che la conduce a rivelare la componente sensuale e psicologica del nudo femminile».

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