Fotografia: la lugheseElisa Lanconelli ritrae la Romagna del Covid

Cultura

Nel pieno della strana estate romagnola, uscendo dalla paura, dalle preoccupazioni che mai come quest’anno si sono abbattute su tutti noi. L’estate in riviera è sinonimo di sorriso e bel vivere. Ma cosa ci sarà dietro al sorriso che vedremo quest’anno? «Romagna solatìa, dolce paese», come diceva Pascoli. Una terra dove i suoi abitanti sanno, per certo, che dopo la burrasca c’è sempre il sereno.

“Solatia” è un racconto fotografico sulla ripresa della riviera romagnola dopo il Covid-19, che vuole raccontare cosa c’è dietro al classico sorriso romagnolo che accoglie tutti gli anni migliaia e migliaia di turisti. Ne è ideatrice la lughese Elisa Lanconelli, illustratrice digitale e fotografa (professionista) per scelta e per passione, dice di sé stessa, animata dalla necessità di ‹‹concretizzare il bisogno di creare e comunicare››.

Lanconelli, in cosa consiste il progetto “Solatia” e quali realtà copre?

«Racconta il dietro le quinte delle realtà che più identificano la Romagna, in Italia e all’estero, come i bagni al mare, gli Hotel, i ristoranti sulla costa e le discoteche ma anche tante altre realtà meno “iconiche” che fanno comunque parte della stessa forza motrice che risolleverà il nostro territorio».

Cosa rivela fotograficamente il “dietro le quinte” di questa "strana estate romagnola"?

«Rivela come sono state affrontate le paure e le angosce di questi mesi, di come stanno vivendo le nuove norme e restrizioni i luoghi, che per natura, sono abituati ad "abbracciare" chi arriva in questa terra. Racconterà anche di come evolveranno le cose, perché oltre a raccogliere testimonianze sempre nuove, ritornerò sui luoghi per rifotografare e riascoltare i protagonisti delle foto. Rivelerà come la strada sia lunga e faticosa, impegnativa e molto probabilmente in salita. Ma che nonostante questa certezza, il romagnolo la vede “mista collinare”, come mi ha risposto uno dei ragazzi che ho intervistato. E credo che il vederla con questo spirito sia quello che contraddistingue il romagnolo: faticosa ma meno faticosa se si pensa positivo».

In quali maniere l’intraprendenza dei romagnoli mostra ancora l'estate: ‹‹Non come una stagione, ma un modo di fare, lavorare e vivere››?

«Lo mostra tramite tutti quei sorrisi, occhiolini e gesti rassicuranti che immortalo attraverso gli scatti, mentre si parla di difficoltà, di paure legate ai mesi passati e ai prossimi mesi. Sono sorrisi e gesti spontanei, mai in posa, che raccontano come anche durante un momento difficile i romagnoli sappiano reagire nel modo più semplice ma più efficace in assoluto: con la positività. La voglia di non darsi per vinti, di attraversare le fatiche della vita e del lavoro sapendo che ci sono ma che alla fine "andrà tutto bene". Il romagnolo lo sa che dopo un temporale spunta sempre il sole, quello caldo, estivo che ti fa star bene».

Come verrà diffuso il progetto ?

«Per il momento tramite i social come facebook e instagram. I social e il web li trovo i mezzi più diretti per raccontare in presa diretta come cambia e sta cambiando la situazione in Romagna. Come ci sia stata una risposta immediata da parte nostra, di come ci sarà, nonostante le difficoltà che comunque saranno presenti. Il progetto si svilupperà per tutta l’estate perché voglio raccontare come cambieranno, sicuramente in meglio, le cose fino alla fine dell'estate. Poi sicuramente quando il progetto sarà completo penserò a qualcosa di fisicamente più tangibile perché questa estate vorrei fosse ricordata, non solo per le difficoltà che ci sono state ma per come esse si superano››.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui