Cesena, forzano l’apertura dei bus in sosta e ci passano le serate: minori denunciati a Calisese, Budrio e Sogliano

Andando avanti e indietro da e per la scuola ogni giorno durante le stagione invernale, nel corso delle settimane devono aver appreso “come si fa” ad aprire gli autobus dall’esterno anche senza avere le chiavi a disposizione. Un dispositivo di sicurezza presente in tutti i bus (di linea o privati) che per molti gruppi di adolescenti è diventato fonte di divertimento nelle serate d’estate da trascorrere in compagnia.

Le violazioni dei beni esposti alla pubblica fede, insieme ad eventuali danneggiamenti vandalici o imbrattamenti messi in atto durante l’ingresso e la permanenza sugli autobus, sono però un reato. E per questo diversi giovani sono stati denunciati e dovranno in futuro rispondere davanti ad un giudice dell’accaduto con i genitori che saranno poi eventualmente chiamati a pagare sanzioni e risarcimenti.

L’ultimo di una serie di episodi simili è avvenuto nei giorni scorsi e riguarda un gruppo di adolescenti (prevalentemente 15enni) residenti a Sogliano al Rubicone. I carabinieri della locale stazione dell’Arma hanno suonato ai campanelli di più case del Comune per consegnare ai genitori un ordine di comparizione con i figli al seguito per essere ascoltati sulle vicende avvenute nelle notti precedenti.

Gli autobus si trovano custoditi in stalli notturni che sono differenti a seconda delle zone; e a seconda del modello (più o meno nuovo) nella parte esterna dei bus c’è sempre un piccolo pulsante. A volte nascosto a ridosso di un tergicristallo, a volte vicino ad un faro altre più vicino alla porta: basta premerlo e la porta si apre. Così il gruppo soglianese aveva deciso di utilizzare questa informazione acquisita guardando gli autisti nelle partenze verso scuola, per entrare sui bus e passare parte delle serate estive giocando, ascoltando musica, bevendo o facendo altro ma rigorosamente dentro al pullman posteggiato.

Il 30 agosto inizieranno gli interrogatori dei coinvolti in questo episodio (in caserma ed in presenza dei propri avvocati), che a quanto pare è soltanto l’ultimo di una lunga serie, almeno nel Cesenate. Riavvolgendo il nastro, denunce simili a gruppi di minorenni per episodi analoghi sono già state sporte anche a Budrio di Longiano ed a Calisese. Andando un po’ più indietro nel tempo, Start a Savignano è stata addirittura costretta a cambiare posteggio notturno dei propri bus, avvicinandoli alla sede di una associazione di categoria in un piazzale illuminato e dotato di security notturna. Qui il problema era più serio perché ad agire non erano soltanto ragazzini a caccia di bravate da raccontare agli amici, ma anche senzatetto alla ricerca di spazio dove trascorrere la notte, tossicodipendenti che necessitavano di luoghi appartati per la dose quotidiana, piuttosto che coppiette “clandestine” bisognose di un nido d’amore provvisorio e di rapida fruizione.

I bus in sosta, nel tempo durante la notte sono stati spesso anche saccheggiati di gasolio in più luoghi del Cesenate. Ma soltanto in un’occasione, nel passato ancor più remoto, chi ha aperto i bus posteggiati sapendo come fare (a Sarsina) lo ha fatto anche per rintracciare le chiavi che vengono lasciare all’interno in un punto nascosto e teoricamente fruibile solo ad eventuali autisti sostituti di colleghi malati o costretti saltare il primo turno del mattino. In quel caso si trattava di vandali maggiorenni o comunque esperti di guida. Perché misero anche in moto il mezzo pesante per andare a scorrazzare indisturbati sulla E45.

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