Formula Uno, Marabini: "Alpha Tauri, un Mondiale aperto"

Il Mondiale è alle porte e Scuderia AlphaTauri è pronta per una stagione ambiziosa e in continua crescita. Fervono i preparativi e la Romagna è naturalmente il cuore pulsante, anche grazie a un faentino doc che riveste un ruolo di fondamentale importanza, l'ingegner Paolo Marabini, capo progettista compositi e strutture.

Cosa significa per Faenza e la Romagna la presenza di Scuderia AlphaTauri e per un faentino ricoprire un ruolo così importante?

«Faenza è una cittadina inserita da molti anni nel contesto degli sport motoristici e certamente il primo salto è stato fatto con l’ingresso del Minardi Team in Formula 1, mentre il secondo importante step è stato con Scuderia Toro Rosso, che ha portato alla prima vittoria in Formula 1 a Monza nel 2008. Oggi il Team è molto più strutturato ed è in grado di competere con quelli di medio alto livello nel Mondiale. Questo è motivo di grande orgoglio, ma frutto di tanto impegno da parte di tutti e del supporto costante del gruppo Red Bull, che ha consentito la crescita delle infrastrutture a Faenza e in Inghilterra dove abbiamo il gruppo aerodinamico e la galleria del vento. Per un faentino come me è doppiamente emozionante».

Capo progettista compositi e strutture: qual è il suo compito e come è riuscito a conquistarselo?

«Il mio compito, molto sommariamente, è coordinare il progetto della parte telaistica e aerodinamica della vettura, trasformando le superfici fornite dalla Galleria del Vento in parti vettura costruibili nel modo più leggero e affidabile, oltre che strutturalmente adeguate, rispettando il regolamento tecnico. La sfida è rendere possibili forme molto complicate. La prestazione della vettura dipende da quanto si riesce a rispettare le volontà degli aerodinamici con i minimi compromessi. Il mio ruolo attuale è nato come crescita professionale sul campo in 25 anni. Dopo la Tesi sviluppata in seno al Team Minardi, Giancarlo Minardi mi offrì l’opportunità di ricoprire un ruolo di Analista Strutturale. Da allora si è trattato della classica gavetta e relativa crescita delle mie competenze. Grazie alla fiducia dei miei responsabili sono cresciuto come Capo del reparto Strutture e Calcoli (che includeva la Ricerca e Sviluppo e il Laboratorio Test) e nel 2015 Come Chief Designer Composites and Structures come diciamo in inglese».

Quali sono le novità 2021 (svelabili) su cui Scuderia AlphaTauri vuole costruire un futuro sempre più ambizioso?

«Per questioni regolamentari le vetture del 2021 sono una derivazione delle vetture del 2020 con delle restrizioni molto forti. Pensiamo di aver fatto delle scelte ben ponderate per sfruttare quanto consentito dal regolamento usando le carte a disposizione nelle aree dove si può trovare più prestazione. La vettura è partita da una buona base come dimostrato nel 2020 ma abbiamo ulteriormente migliorato la compattezza delle installazioni e rivisto alcune parti soprattutto dell’anteriore e degli impianti di raffreddamento, cercando di ottimizzare l’aerodinamica. A parte la vettura, il team nel complesso è in costante crescita e questo è un grande valore in un mondo in cui l’efficienza con cui si lavora e si usano le risorse è fondamentale soprattutto in era Budget Cap».

Che emozione è stata l'incredibile vittoria di Monza?

«Strepitosa. E’ la seconda volta che vinciamo a Monza. Nel 2008 con Vettel avevamo una vettura invincibile quel giorno e in quelle particolari condizioni, pur avendo mostrato doti velocistiche interessanti in altre occasioni. Ma nel 2020 con Gasly è stata una cosa costruita sul campo, aiutata da alcune situazioni particolari che si sono create in pista, ma solo Scuderia AlphaTauri è riuscita, per merito delle sue prestazioni, a portare a casa questo risultato straordinario. Gasly ha fatto una gara con tanti sorpassi e alla seconda ripartenza è riuscito a portarsi al comando spingendo con giri da qualifica senza errori».

Cosa ne pensa di Pierre Gasly e Yuki Tsunoda come piloti?

«Pierre è un pilota maturo che ha una notevole esperienza. Penso sia oggi uno dei migliori. Deve solo continuare a fare il suo lavoro e portare la vettura al massimo delle sue possibilità. Yuki deve ovviamente fare esperienza. La Formula 1 è difficilissima, con enormi pressioni da sostenere e senza la possibilità di sbagliare in modo sensibile. Ha le carte in regola per farcela, siamo molto fiduciosi, visto che ha dimostrato un ottimo passo e consistenza».

Gli ottimi secondi tempi nei test sono indicativi di un'AlphaTauri sempre più competitiva?

«Sono indicativi del fatto che la vettura è una buona vettura. Penso che sia stato svolto un ottimo lavoro, consentendo di macinare il chilometraggio più elevato (al pari di Alfa Romeo/Sauber) fra i dieci team nei tre giorni di test e portando a termine il programma di test. Questo era l’obiettivo».

E le presunte "difficoltà" della Mercedes possono far sperare in un Mondiale più equilibrato e tutto da giocare?

«Io non credo che la Mercedes sarà in difficoltà in gara. Hanno forse fatto il loro peggiore test, questo è vero, dopo molti anni in cui erano delle vere macchine da guerra con prestazioni elevate e un numero enorme di giri fatti nei test invernali. Penso che si presenteranno forti come sempre, ma penso anche che Red Bull sarà un osso duro. Il campionato me lo immagino equilibrato in generale e molto difficile ma stimolante per tutti. Ci sarà da divertirsi».

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