Forlì,nuovo polo commerciale: "Progetto del 2007"

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«Non abbiamo alcun interesse speculativo su quell’area, al punto che non intendiamo essere noi ad urbanizzarla poiché il nostro solo obiettivo è rifarci, per quanto possibile, da un investimento molto oneroso effettuato dal procedente consiglio d’amministrazione acquistando quei terreni da Sapro. Era il 2007». Bastano queste parole e questa data, il 2007, resa nota dal vice presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, Lamberto Donatini, a fare capire come anche l’ultima polemica accesa da Confcommercio e Confesercenti forlivesi sul piano urbanistico attuativo che prevede la realizzazione di un complesso commerciale e terziario in due lotti collocati su 5 ettari di terreni tra via Ravegnana e via Zampeschi, si innesti su scelte di pianificazione urbanistica dei “tempi che furono”. Già, ma tempi che ritornano d’attualità, perché è in corso la procedura di valutazione delle osservazioni che entro il 16 aprile andavano presentate al piano messo a disposizione a metà febbraio dagli uffici del Servizio Urbanistica e Edilizia Privata. Questo perché è adesso che il Comune rilancia l’attuazione del comparto inserito lui stesso nella variante sulle medie e grandi superfici di vendita approvata in Consiglio nel dicembre 2017. Sono passati quasi 4 anni, ma per il comparto compreso tra la stazione di servizio “Energia Fluida” e “Romagnola Profumi” ne sono passati ben 14 da quando fu previsto «con gli stessi indici edificatori, le stesse destinazioni terziarie, commerciali e produttive, le stesse superfici e opere accessorie di adesso: non è cambiata una virgola da allora».


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