Thomas Suriani, il forlivese che porta i cibi romagnoli in una baia della Sardegna

Forlì

Apre alle prime luci dell’alba e chiude al tramonto sulle note di “Nessun dorma” del tenore Luciano Pavarotti il “Santaluz Kiosko Mediterraneo”, ovvero l’angolo di paradiso creato nel 2021 su una spiaggia remota della Gallura dal 38enne Thomas Suriani, nato a Milano ma residente a Forlì da tre decadi. Un’attività, la sua, che ingrana la quarta da maggio a settembre e che ha conquistato il “Premio sostenibilità 2025” del Gambero Rosso in quanto rispettosa parte integrante di un luogo che affascina per la bellezza incontaminata della natura.

Suriani, quando è cominciata la sua avventura?

«Ho respirato la ristorazione fin da piccolo crescendo tra i bar gestiti da mia madre finché, appena 21enne, sono partito destinazione Formentera dove ho lavorato una stagione per poi aprire, tre anni dopo, un locale divenuto presto molto gettonato. Al mio ritorno in Romagna, era il 2014, i locali erano diventati due ma causa il burn out non volevo sapere più niente di un certo tipo di ristorazione. Così ho aperto il primo sushi da asporto a Forlì, il College Sushi, che ora conta cinque punti fra Forlì, Cesena e Faenza. Il sogno nel cassetto, però, era un altro e quando sono venuto a sapere di una concessione demaniale sulla selvaggia punta settentrionale della baia di Li Feruli mi sono detto che era destino. Una zona del tutto abbandonata e priva di servizi che ho bonificato dalla poseidonia che l’invadeva».

Chi deve ringraziare?

«Le persone del posto, che mi hanno aiutato a arrivare all’obiettivo, senza nessun tornaconto personale forse scorgendo nel mio entusiasmo qualcosa di sano e raro. Ancora oggi mi sono più amiche di persone che conosco da anni. La mia priorità è stata non entrare in concorrenza con quel che esisteva già, infatti non propongo piatti sardi ai miei clienti ma sapori del Mediterraneo oltre che romagnoli»

Ci descrive il suo chiosco?

«Ambienti informali ma eleganti, oggetti provenienti da luoghi bagnati dallo stesso mare e legni locali che si integrano silenziosamente nella cornice naturale di questa baia affacciata sul tramonto. Non è un punto semplice da raggiungere ma ci impegniamo al massimo perché valga lo sforzo. C’è il percorso trekking di 50 minuti a partire da Spiaggia Longa, quello breve da 10 dal parcheggio di Li Feruli oltre al servizio del Taxi Boat da Isola Rossa. Voglio regalare alla mia clientela il massimo stupore in ogni dettaglio: dal cibo all’arredamento, ispirato alle atmosfere del Marocco, il Paese dov’è nata mia moglie, Rim, e che proponiamo anche online (“Oum Living”). Non manca una playlist da 38 minuti che lancio, orologio alla mano, in modo che l’acuto di Pavarotti risuoni quando il sole sprofonda nel mare tra gli applausi dei clienti».

Come sopperisce alla mancanza della rete elettrica e di acqua corrente?

«Ci siamo attrezzati con l’acqua a caduta prelevata da cisterne da 5mila litri e gas in bombole da 70 chili, nonché un generatore molto silenzioso per evitare l’inquinamento sonoro».

Vicino al chiosco da 20 tavoli ci sono 24 ombrelloni, perché puntare su numeri ridotti?

«Vogliamo rimanere piccoli. Il nostro è un posto di nicchia dal servizio impeccabile che rispecchia l’ambiente circostante».

Fatica a reperire dipendenti?

«Mai: perché cerco le persone giuste, non i lavoratori giusti. Dopodiché arriva, com’è sacrosanto, anche la gratificazione economica adeguata, che si accompagna alla formula “vitto e alloggio”. In questa stagione la mia squadra è composta da dieci persone provenienti da tutta la Penisola. Lo chef, Jacopo Montin, è piemontese come la bar-chef, Martina Cane e non manca un pugliese, solo per fare qualche esempio».

In cosa si distingue dagli altri un imprenditore cresciuto in Romagna?

«Non è il classico proprietario di locali che si erge sul piedistallo, ma il primo a arrivare sul lavoro e l’ultimo ad andarsene, con 16-18 ore di lavoro sulle spalle, dagli approvvigionamenti alla gestione dei rifiuti, e sempre con il sorriso sulle labbra. Pulisco il pesce, per intenderci, e mi sporco le mani, non sto a poltrire sul divano, sbraitando ordini».

Prossimo obiettivo?

«Senz’altro l’installazione di pannelli solari».

Sul menù c’è una sua frase scritta a mano, cosa dice?

«Credeteci sempre nei sogni perché prima o poi si realizzano. Il posto dove vi trovate ne è la prova».

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