Team manager, ingegnere, meccanico: dall’idea di due forlivesi un corso per sfondare nel motosport

Forlì

Diventare team manager, ingegnere di pista o meccanico di un team di motorsport. Un sogno per molti appassionati di automobilismo che adesso potrebbe diventare realtà anche grazie ad un corso on line ideato da due forlivesi, rivolto a studenti delle superiori o dell’università, che partirà a novembre, avrà durata triennale e il supporto di team che già frequentano i circuiti internazionali nelle categorie Gt e Formula. Pierpaolo Milandri e Leonardo Alucci sono i titolari di Bop, acronimo di Balance of performance, l’associazione che gestirà il corso che intende formare i professionisti del futuro.

Le motivazioni

A raccontare cosa ha spinto i due forlivesi a pensare a un corso per queste figure da inserire nel motorsport (esiste un altro corso a Milano, ma con caratteristiche diverse), è Pierpaolo Milandri, 31 anni, da dieci nel mondo degli sport motoristi dopo gli studi in ingegneria meccanica, dalla Antonelli Motorsport di Bologna (Kimi Antonelli è oggi pilota Mercedes in Formula 1), a team di Lugo, Cesena, poi in Svizzera dove oggi è impegnato con le Ferrari nel World Challenge e nel Dtm. «Lavoro nel mondo del motorsport da dieci anni e ho visto che in questo settore c’è un buco nella formazione per figure specialistiche come ingegnere di pista, team manager e meccanico e quindi ho pensato di sviluppare questo scuola per formare del nuovo personale. Le squadre fanno fatica a reperire figure formate a sufficienza». Già aperta una pagina Instagram e il sito internet www.balanceofperformance.it per avere tutte le informazioni e iscriversi.

Le professionalità

Il corso vuole essere un tramite tra lo studio e il lavoro. «Ci sono tante realtà nel motor sport, però non c’è connessione tra squadre e scuole. Io e il mio socio abbiamo cercato di legare un po’ il mondo del lavoro e quelli dell’università e della formazione per limitare questo gap. Magari i ragazzi sanno disegnare e progettare una macchina da corsa perché l’università ti forma a questo, ma non sanno parlare con i piloti, leggere le telemetrie, prendere le decisioni nel caso di team manager, parlare con la direzione gara. Tutto ciò che è pratico del motorsport».

I contatti

Non solo teoria ma anche pratica perché sono in via di definizione i contatti con diverse squadre dei vari campionati motoristici a quattro ruote. «La scuola che andiamo a proporre – spiega Milandri – si avvale di sinergie con le scuderie, che ci daranno supporto nel formare i ragazzi, in modo che nel percorso, che dura tre anni e sarà on line, i ragazzi interagiscano con le scuderie, le quali ci daranno dei topic che noi svilupperemo con gli studenti, li prepareremo a quello che andranno a fare. I migliori che svilupperanno questi topic vinceranno uno stage di un paio di gare nel team col quale hanno collaborato. Così anche le squadre potranno interagire con i ragazzi e sapere chi si trovano davanti».

Le figure

Quali ruoli verranno “insegnati” nel corso?. «Partiremo con due che saranno team manager e ingegnere di pista – dice Milandri –, ovvero come è fatta una macchina da corsa, come leggere telemetrie, come parlare coi piloti, ci saranno mental coach che spiegheranno come lavorare in gruppo e risolvere le difficoltà sotto stress, professori per un inglese tecnico. Sarà un corso strutturato in 100 ore dove ci saranno test bimensili e un test finale, in modo da profilare gli studenti durante l’anno per creare una sorta di database dello studente in modo che anche la squadra sappia quale studente è forte e in quale ambito». E poi anche meccanici pronti per andare ai box. Non rimane che accendere i motori e lanciarsi alla scoperta dei ruoli che vivono dietro a un pilota da corsa.

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