Smart working negato, accordo provvisorio tra Marcegaglia e dipendente

Forlì
  • 28 settembre 2024

Due giorni di smart working e altri tre con orario ridotto sul posto di lavoro. Questo l’accordo raggiunto davanti al giudice del lavoro di Mantova Simona Gerola, tra la Marcegaglia e Gianluca Grandini, il dipendente dello stabilimento di Forlì che aveva fatto causa all’azienda che gli negava la possibilità di lavorare da casa come da lui richiesto perchè aveva maturato una sorta di avversione per il luogo di lavoro dove aveva avuto un infortunio nel 2004 che gli aveva lasciato una invalidità alla gamba del 40 cento oltre a una sindrome ansiosa depressiva. Un accordo “temporaneo” quello raggiunto nell’udienza, visto che alla prossima udienza, prevista per il 16 gennaio 2025, si entrerà nel merito della questione. Un passo avanti da entrambe le parti, come richiesto dal giudice che ha insistito perchè si arrivasse a una soluzione sperimentale, per i mesi che separano dalla prossima udienza, per risolvere quel ricorso d’urgenza presentato dall’avvocato Giuseppe Mazzini del foro di Forlì, che tutela il 53enne bertinorese, prostrato dalla lunga lotta con le patologie emerse dopo il grave infortunio sul lavoro nello stabilimento di via Mattei. Se da un lato i legali della Marcegaglia, Paolo Alberto Tagliaferri Gentileschi, Emanuela Ratti e Giuseppe Bologna, hanno ribadito che la politica aziendale della ditta non contemplava lo smart working, dall’altro il dipendente confermava il suo forte stato di malessere nell’entrare nella ditta e quindi la richiesta di proseguire il suo impiego amministrativo da casa in smart working. Alla fine si è arrivati all’accordo su due giornate di smart working a settimana, le altre tre in presenza in ufficio con orario ridotto, come già il lavoratore faceva. L’azienda ritiene di aver mostrato la buona volontà nel venire incontro a Grandini, il quale ha visto la sua problematica come degna di attenzione e riconoscimento. Una volta attivate le procedure amministrative e le documentazioni agli enti competenti, partirà la prova. Poi a gennaio si tornerà in aula per approfondire la questione in termine di diritto.

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