Entro il 2026 l’impianto sciistico di Campigna-Fangacci tornerà operativo. Ci sono voluti tempo e pazienza per superare i complessi iter autorizzativi che riguardano un’area ad altissima valenza naturalistica, ma ora è tutto pronto per preparare la gara di appalto di progettazione esecutiva e realizzazione del progetto di riqualificazione dell’impianto.
Sciare in Campigna: l’impianto di risalita torna operativo entro il 2026
La situazione
«Abbiamo dovuto richiedere una proroga alla Regione Emilia-Romagna a causa delle difficoltà incontrate durante la progettazione - spiega la sindaca di Santa Sofia, Ilaria Marianini -. Ci troviamo all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e in un’area adiacente a quella patrimonio dell’Unesco. Per la valutazione complessiva legata ad alcune specie floristiche era impossibile completare le analisi ambientali prima di giugno-luglio poiché queste piante sviluppano durante la stagione estiva».
La procedura
Una volta chiusi gli studi ambientali, circa un mese fa, la Provincia ha trasmesso tutta la documentazione agli enti competenti. Avendo ottenuto la proroga, i nullaosta dovrebbero arrivare entro dicembre o al massimo inizio gennaio - precisa la sindaca -. A quel punto si potrà procedere con la gara di appalto integrato per la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’impianto».
Il progetto
L’intervento prevede la sostituzione della vecchia sciovia della Capanna, attualmente non più utilizzabile né revisionabile, con un moderno skilift di ultima generazione. Saranno inoltre effettuati interventi di adeguamento e messa in sicurezza delle due piste di discesa e la ristrutturazione dei tracciati di fondo delle Rondinaie. Di fatto si tratta di interventi abbastanza semplici da realizzare, che godono di un finanziamento complessivo di 1 milione di euro, ma le criticità potrebbero essere legate alla gestione del cantiere in un’area protetta.
L’obiettivo
L’ambizione dell’Amministrazione comunale va oltre il semplice impianto di risalita. «Stiamo lavorando con la Provincia di Forlì-Cesena, la Provincia di Arezzo, il Comune di Pratovecchio-Stia, l’Ente Parco e tutti gli enti del territorio per un progetto di gestione complessiva dell’area - sottolinea la sindaca -. Un piccolo impianto da solo non è più sufficiente a rendere la zona attrattiva. Servono parcheggi migliorati, un’accoglienza rivolta al turista, una gestione integrata delle strutture presenti».
Insomma, si guarda ai modelli delle aree montane per mettere in campo, attraverso il bando che sarà a breve pubblicato, una gestione più strutturata e moderna. «È un’area di interesse elevatissimo sia dal punto di vista ambientale che turistico - prosegue Marianini -. Qui gravitano turisti tutto l’anno, non solo nelle domeniche di neve. Dobbiamo attualizzare la gestione al 2025». In questo senso sono stati anche avviati tavoli di confronto con i Comuni che in Regione hanno stazioni sciistiche regionali per capire come evolversi e adattarsi alle problematiche climatiche. «Quello che funzionava vent’anni fa oggi è completamente cambiato - conclude la sindaca -. Dobbiamo reagire ai tempi e ottimizzare l’offerta turistica, pensando a una valorizzazione dell’area durante tutto l’anno». L’obiettivo finale è, dunque, valorizzare Campigna come meta turistica montana a 360 gradi, dove lo sci rappresenti solo uno degli elementi di attrazione in un contesto naturalistico di eccezionale valore.