Santa Sofia. Intervista al sindaco Valbonesi: ”Il mio eventuale terzo mandato sarà una scelta condivisa, non personale”

Forlì

«Gennaio sarà un mese decisivo per una eventuale mia corsa per il terzo mandato. Ne stiamo ragionando insieme al gruppo “Consenso comune” e alle forze politiche che mi hanno sostenuto cinque anni fa. Quello che mi preme è che alla fine sia una scelta condivisa, non deve essere personale». Tira le somme il sindaco di Santa Sofia, Daniele Valbonesi, allo scadere dei suoi dieci anni in Municipio e dopo gli eventi drammatici di maggio.

Dal 2019 ad oggi, sono stati anni complicati segnati prima dalla pandemia, poi dalla guerra e dall’inflazione. Da ultimo l’alluvione che ha messo in ginocchio un territorio. Come è cambiato il ruolo di sindaco nel tempo?

«Le cose sono cambiate, anche un po’ per l’esperienza maturata negli anni. Non nascondo che è stato difficile, anche duro in certi momenti. I santasofiesi, però, hanno sempre risposto al meglio e aiutato noi ad amministrare. Così come la giunta e il consiglio comunale hanno messo a disposizione il loro impegno. Il secondo quinquennio di governo, però, è stato caratterizzato dalle emergenze e ho imparato sulla mia pelle che quando si hanno ruoli istituzionali è fondamentale mettersi dall’altra parte. Bisogna sforzarsi di ascoltare, condividere e comprendere i problemi dei cittadini prima di tutto».

Dieci anni di mandato non sono pochi. C’è qualcosa in particolare di cui si ritiene soddisfatto o un obiettivo prefissato che a raggiunto?

«Prima di ogni altra cosa sono orgoglioso del clima di partecipazione che si è venuto a creare che ha coinvolto tutti, dalle associazioni ai cittadini. La sintonia raggiunta ci permette e ci consentirà di lavorare sempre meglio».

Il 2023 sarà ricordato come l’anno dell’alluvione. A che punto è la ricostruzione?

«Dopo gli interventi di somma urgenza, le strade comunali sono tutte aperte. Il nostro territorio, specie sotto i 500 metri, conta più di una settantina di frane. È stato un disastro, ma questo ci spinge ad una ricostruzione purché tutti siamo consapevoli che in futuro servirà uno sforzo da parte di ciascuno per una migliore manutenzione. La struttura commissariale ha riconosciuto al Comune 6 milioni di euro, al momento siamo nella fase di progettazione».

Quali sono le priorità per Santa Sofia?

«Come intervento urgente abbiamo individuato quello che interessa la strada comunale che da Santa Sofia porta a Collina di Pondo e Saviana. Qui la strada è stata riaperta ma è ancora interrotta in alcuni punti e va ripristinata il prima possibile. Non è di nostra competenza, ma è fondamentale per la comunità, il cantiere sulla Sp 4 Bidentina all’altezza di Pianetto, i lavori inizieranno in primavera».

Guardando al 2024, cosa si augura per la sua comunità?

«Che sia un anno in cui lavorare senza eventi drammatici da gestire, ci sono risorse importanti, anche dal Pnrr, che devono essere messe a terra. Non solo, dal punto di vista sanitario la nuova Casa di comunità sarà arricchita da nuovi servizi e il Cau (Centro di assistenza e urgenza) aprirà i battenti anche all’ospedale Nefetti. Infine, il 2024 restituirà ai santasofiesi la storica sala Milleluci, la cui riapertura e inaugurazione è prevista nei primi mesi dell’anno».

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