Rocca San Casciano, Manlio Faccini cerca la super impresa per l’Ail

Forlì
  • 13 settembre 2025

Domenica Courmayeur diventerà ancora una volta il cuore pulsante dell’endurance mondiale. Scatterà il Tor des Géants 2025, la gara che mette alla prova i trail runner più resistenti: 330 chilometri e 24mila metri di dislivello lungo i sentieri che abbracciano i giganti delle Alpi – Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino e Gran Paradiso. Un viaggio estremo tra paesaggi spettacolari e condizioni proibitive, considerato da molti il trail più duro al mondo.

Tra gli atleti al via ci sarà anche Manlio Faccini, 31 anni, originario di Rocca San Casciano. Per lui sarà la terza partecipazione, ma con un significato del tutto speciale: quest’anno la sua corsa sarà legata a una raccolta fondi a favore di Ail Forlì-Cesena, l’associazione che da decenni sostiene la ricerca e l’assistenza ai pazienti ematologici.

L’iniziativa nasce da una storia personale. Faccini ha perso lo zio Manlio Leoni a causa di una leucemia. Nei giorni della malattia, Leoni aveva condiviso la stanza con Gaetano Foggetti, fondatore della sezione locale di Ail e giornalista del Corriere Romagna. Da quel legame di sofferenza e speranza è germogliata la decisione del giovane trail runner di unire la propria passione sportiva a un progetto di solidarietà.

Da oltre un anno Faccini lavora al fianco di Alessandro Ceccarelli, regista forlivese ed esperto di comunicazione. Insieme hanno avviato una campagna che intreccia sport e sensibilizzazione, raccontando al pubblico il valore del sostegno all’Ail. Con le donazioni verrà realizzato un docufilm sulla preparazione e sulla gara: un viaggio tra allenamenti, fatica, emozioni e resilienza, per mostrare cosa significhi affrontare una prova di ultradistanza. Tutti gli utili saranno destinati all’associazione.

Ad oggi la raccolta ha superato le spese di produzione, raggiungendo 7.913 euro complessivi, dei quali 1.913 euro sono già stati devoluti all’Ail. Una cifra in costante crescita, segno della fiducia e dell’attenzione che il progetto sta generando.

Sul piano sportivo, l’obiettivo è chiaro: completare il Tor des Géants in meno di 100 ore. Un traguardo che implica resistenza fisica e mentale fuori dal comune, tra privazione del sonno, stress muscolare e possibili allucinazioni. «Dovrò entrare in un flusso unico con la montagna – afferma Faccini –. Lei è maestra di vita: insegna a non mollare mai. Dovrò spostare più avanti la soglia del dolore e della percezione del sonno, convincere il mio corpo che può portarmi lontano. Serviranno pensieri positivi e la capacità di ragionare tappa dopo tappa». Chi vuole sostenere la sfida di Faccini può farlo attraverso il sito www.manliofaccini.it dove sono disponibili tutte le informazioni sulle modalità di donazione e una rendicontazione trasparente delle spese.

Un’avventura sportiva che si trasforma in testimonianza di coraggio e solidarietà: così il giovane trail runner romagnolo correrà non solo contro il tempo e la fatica, ma anche a favore di chi lotta ogni giorno contro la malattia.

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