Premilcuore, dopo 40 anni Salvatore Valente lascia il Soccorso Alpino

Forlì

Al compimento dei 75 anni, come prevede lo statuto, dopo 40 di volontariato ininterrotto Salvatore Valente lascia il Soccorso Alpino. «È stata la mia seconda famiglia, nonostante i sacrifici per gli interventi fatti di notte, con la neve o nei giorni di festa, è molto di più quello che ho ricevuto. Un servizio che ho fatto senza sentirne il peso con la massima dedizione e che, se potessi, ricomincerei subito – racconta Valente –. Ma a 75 anni non posso più essere nei ruoli perché cessa la copertura assicurativa». Memoria storica del Soccorso Alpino, nel nostro Appennino l’ha costruito dalle fondamenta fino all’attualità dei giorni nostri. Nato a Roana, sull’altopiano di Asiago, Salvatore Valente si è arruolato nel Corpo Forestale dello Stato frequentando il corso a Città Ducale poi nel 1968 per il primo incarico è stato inviato alla stazione di Premilcuore di cui è stato comandante dal 1981 al 1994. Il richiamo delle vette dell’Altopiano e l’amore per la montagna l’hanno portato ad un servizio di volontariato parallelo a quello di militare della Forestale. «Sono entrato nel Soccorso Alpino come aspirante nel 1984, sei anni dopo sono diventato effettivo. Erano tempi in cui nell’Emilia Romagna il Soccorso Alpino non esisteva infatti la nostra stazione, che ho ribattezzato Montefalco quando sono diventato responsabile, incarico che ho ricoperto dal 1995 al 2014, dipendeva direttamente dalla Toscana che era la 17ª delegazione sul territorio nazionale mentre l’Emilia-Romagna si è aggiunta successivamente ed infatti è la 25ª».

Il Soccorso Alpino da piccola entità regionale si è ben presto allargata e sviluppata richiamando altri soccorritori volontari. «Inizialmente eravamo non più di otto, pian piano ci siamo evoluti aumentando in numero e competenza grazie anche a molteplici corsi di formazione. Adesso la stazione Montefalco, nome che ho attribuito perché tutte le altre ad iniziare da quella di Modena che richiama il Monte Cimone si rifanno alle vette dell’Appennino, conta 100 volontari e copre un territorio vastissimo che va dai confini delle province di Bologna a quella di Pesaro con tutte le vallate del Forlivese e del Cesenate, la Val Marecchia. Inoltre, è stata stipulata una convenzione con la Repubblica di San Marino».

L’esperienza e la conoscenza del territorio hanno portato Valente ad essere componente del consiglio direttivo del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi di cui è anche guida esclusiva. Eletto in consiglio comunale di Premilcuore per più legislature è stato anche soccorritore della Misericordia. «Uno dei maggiori riconoscimenti dal Soccorso Alpino l’ho avuto nel 2004 quando sono stato inviato in Pakistan in rappresentanza della delegazione dell’intera Emilia-Romagna per accogliere gli alpinisti italiani che hanno ripetuto la spedizione raggiungendo la vetta del K2 a 50 anni di distanza dall’epica impresa di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli». Come ultimo atto, Valente è stato festeggiato al ristorante di Fiumicello («ringrazio Massimo Conficconi che è stato il promotore della festa a sorpresa» chiosa Valente) da una trentina di “veterani” del Soccorso Alpino che gli hanno fatto dono di una targa ricordo ricavata da una quercia con dedica speciale: «Grazie Salvatore per il tempo e l’impegno dedicato alle nostre montagne. L’amicizia che ci ha tenuto uniti in questi 40 anni continua oltre la divisa che portiamo».

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