La chiesa di Sant’Antonio custodisce insieme alle vestigia di un tempo storicamente non lontano anche una Spina della Corona che venne imposta sulla testa di Cristo durante la passione con la salita al Calvario. Fu donata nel 1937 dai Principe Antici Mattei e dal fratello Don Guido racchiudendola in un reliquiario a forma di crocifisso inserito in un contenitore d’ottone. Una pergamena rinvenuta a Sant’Antonio negli anni Novanta dal parrocchiano Vittorio Borghini racconta la storia della Spina da Gerusalemme a Bisanzio che data ai veneziani fu portata a Parigi alla corte di Luigi IX e concessa dal sovrano ai Gonzaga di Mantova e da qui alla figlia promessa sposa al Marchese Mattei nel 1595. Per illustrare il significato dei documenti pontifici dei Papi Pio XI e Pio XII che dichiarano la reliquia “Spina della Corona di nostro Signore Gesù Cristo” è in programma martedì 23 dicembre (ore 20,30) al teatro parrocchiale una conferenza su quella che è diventata la Sacra Spina. Dopo l’introduzione del parroco don Massimo Bonetti le comunicazioni di Vittorio Borghini che ritrovò la pergamena che racconterà di un’esperienza indimenticabile, quindi Fabio Turci parlerà della Corona di Cristo per terminare con Pietro Valpiani, autore di un opuscolo sul tema, in cui è pubblicata la testimonianza dell’ex parroco Felice Brognoli sull’improvviso cambiamento di colore della reliquia avvenuto il sei aprile 2007. Su quella che è ormai acclarato trattasi della Spina della Corona del Cristono proprio Papa Pio XI ha concesso l’indulgenza plenaria al primo venerdì di quaresima e Venerdì Santo e l’indulgenza parziale di 500 giorni per gli altri periodi dell’anno. A coordinare l’incontro che si annuncia molto partecipato il giornalista e storico Mario Proli.
Predappio, la storia della sacra spina della corona di Cristo