La mentalità vincente di Dovi è nata al Mugello

FORLÌ. Andrea Dovizioso è diventato un pilota da titolo mondiale in MotoGp partire dal Gran Premio del Mugello 2017, ma ha ancora un tallone d'Achille: alle vittorie accosta pochi piazzamenti sul podio o nelle vicinanze. Nel Gp d’Italia della passata stagione, c’è stato il chiaro ed evidente momento della svolta, anche se nella testa del ducatista di Romagna, il successo raccolto in Malesia, sempre lo scorso anno, ha avuto una notevole importanza.

Dal Mugello in avanti, cioè nelle successive tredici gare, compreso il successo in Qatar di domenica scorsa, il forlivese ha raccolto 232 punti, con sette vittorie e un terzo posto, più di lui ha fatto Marquez con 260 punti.

Negli ultimi 14 Gp, segnati anche da un ritiro per noie meccaniche (cosa più unica che rara con la Honda), lo spagnolo ha messo in fila cinque vittorie, quattro piazze d’onore e due terzi posti. Cosa dimostra questo? Che Dovi può essere addirittura più vincente di Marc, ma che nelle gare in cui non è competitivo al massimo, perde parecchio terreno. Il peggior risultato del campione in carica è un 6° posto (escludendo il ritiro), peggior risultato di Andrea un 13°, escludendo la caduta nell'ultimo atto di Valencia, quando doveva giocarsi “tutto o niente” senza alcun tipo di calcolo. Insomma, il cambio di passo Andrea lo dovrà cercare nelle piste in cui non riesce a vincere, magari provando a salire sul podio.

Un altro avversario per il titolo, Valentino Rossi, ha centrato 162 punti nelle ultime 14 gare. Ma sul suo calcolo pesano sia la mancata partecipazione al Gp di San Marino e della Riviera di Rimini dopo l’infortunio in allenamento, sia il difficile recupero e anche una M1 che andava un po' a singhiozzo, per l'eccessiva usura degli pneumatici Michelin. Per Vale una sola vittoria, un secondo posto e due terzi.

È chiaro però che quello delle ultime 14 gare non è stato il “vero” Vale. Da Losail potrebbe esserci anche per lui un cambio di consistenza.

Tornando a Dovizioso, la maturazione è evidente confrontando le 14 gare che hanno preceduto il Mugello: 166 punti. Due i ritiri, una sola vittoria, tre secondi posti, due quarti (curioso il fatto che nelle ultime 14 gare Dovi non sia mai arrivato 2° 4° o 5°), un quinto e tre sesti. Sono i piazzamenti nelle prime sei posizioni quelli che aiutano a fare “legna” per la classifica.

Guardando questi dati (escluse le vittorie) Dovi segna solo tre piazzamenti (un 3°, un 5° e un 6°) oltre le splendide sette vittorie; Marc otto (tre 2°, due 3°, un 4°, e un 6°) oltre alle sue cinque perle. Ecco la differenza forse sta proprio qui; nella capacità di portarsi a casa almeno 10 punti (6° posto) anche quando le cose non vanno benissimo. Nella capacità di occupare tutti i gradini del podio e portare fieno in cascina, anche quando l'avversario nella corsa al titolo vince. Quest'anno, forse più dei precedenti, oltre a vincere dai 5 ai 7 Gp, Dovizioso dovrà salire almeno dalle 4 alle 6 volte sul podio. Questa potrebbe essere la chiave della vittoria finale, oltre a domeniche splendide come a Losail.

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