Gli ambientalisti di Forlì denunciano: «Nessun piano per il verde»

Forlì

FORLI'. Sul verde pubblico e privato a Forlì mancano totalmente gli strumenti di indirizzo e gestione: un “Piano del verde” che fissi le strategie e un regolamento conseguente che le attui, fermo quest’ultimo alla versione datata 2012. È il grido del Tavolo delle associazioni ambientaliste che attraverso il coordinatore Alberto Conti e Sergio Flamigni (quest’ultimo anche coordinatore della commissione consultiva comunale del verde) lancia pesanti accuse al sindaco Davide Drei, all’assessora all’Arredo urbano Maria Grazia Creta e alle forze politiche di sostegno al Pd nella persona di Sauro Turroni. In sostanza il “paradosso” è che manca una regia sul “verde” per colpa dei Verdi.

La denuncia ambientalista

La cronistoria della vicenda porta il nastro indietro alla giunta guidata da Roberto Balzani. «Nel 2013 iniziò l’iter di approvazione del Piano e a marzo 2014 si concluse con la sua presentazione in Salone comunale – spiega Flamigni –. Con le elezioni in vista non c’era più tempo, però, per approvarlo in Consiglio e la “palla” passò alla giunta attuale che decise di rivederlo. Il vice sindaco Veronica Zanetti affidò un incarico di consulenza allo specialista Giovanni Morelli, poi sono arrivati altri due assessori, ma a marzo 2018 il Piano era pronto. E invece tutto si è fermato lì». Simile il destino del regolamento. «Una sua revisione era necessaria, ma dal marzo 2014 la Commissione del verde ha lavorato tantissimo e nel 2016 era tutto pronto. Sono passati due anni tra continui rinvii in giunta e nonostante le sollecitazioni del Tavolo siamo su un binario morto». Il motivo lo evidenzia Conti. «Ha bloccato tutto l’ingerenza dell’assessora Creta su questioni non di sua competenza e senza fornire spiegazioni nonostante le richieste di audizione che le inoltriamo da mesi. Questo perché i Verdi attraverso di lei ricattano il sindaco che si piega supinamente a questa prevaricazione». Le ragioni supposte sono due: la volontà di rivedere la composizione della Commissione passando da 7 a 3 membri e «la norma che prevede la sostituzione di piante sui viali dove sia presente meno del 50% delle alberature originarie». Accettarla equivarrebbe a riaprire il capitolo corso Diaz? «Quello ormai è chiuso, ma sugli altri viali sì ed è giusto, è per questo che Turroni tiene tutti sotto scacco» lamenta Conti.

La replica dell’assessora

La replica dell’assessora Maria Grazia Creta è secca: «Sì, ho bloccato l’iter del regolamento del verde perché potevo farlo e per due ragioni precise – ammette –. Prima di tutto perché sotto il profilo amministrativo è scritto male, va rivisto e redatto adeguatamente. In seconda battuta perché ci sono punti sui quali manca accordo politico, dalla composizione della Commissione al fatto che non ci sono norme che prevedano la piantumazione di alberi al posto di quelli eventualmente abbattuti. Su questi temi serve condivisione». Mancano sostanzialmente tre mesi prima del “rompete le righe” di questa giunta, bastano per ripartire da capo? «Volendo bastano 3 settimane, ma l’indirizzo è chiaro: salvaguardare il verde esistente e semmai accrescerlo sulle nostre strade. Di certo non diminuirlo. Se si trova l’accordo, bene, altrimenti ci teniamo il regolamento del 2012. Meglio quello esistente di uno peggiorativo».

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