Spari in strada contro gli stranieri, cresce la paura

Forlì

FORLI'. «La nostra comunità è accogliente. Nel comune vivono oltre 12mila stranieri regolari ma altre migliaia in questi anni hanno ottenuto la cittadinanza italiana, 856 nel solo 2016». Raoul Mosconi, assessore alle politiche sociali, getta acqua sul fuoco di una crescente intolleranza, se non razzismo, emersa nei due distinti episodi - che hanno avuto un’eco nazionale - nei quali un ivoriano di 33 anni e una 40enne nigeriana sono diventati bersagli di colpi esplosi con armi ad aria compressa. Il primo ferito all’addome (10 i giorni di prognosi), la seconda ai piedi.

Confronto continuo

«Come amministratore – prosegue Mosconi – penso che anche il più piccolo episodio di intolleranza o mancanza di dialogo vada affrontato sul nascere. Penso al caso di qualche anno fa del dipendente straniero malmenato dai datori di lavoro: parlando con entrambe le parti ho appurato che il razzismo non c’entrava nulla. O, ancora, alle liti tra vicini nelle abitazioni dove ospitiamo i rifugiati. Più di una volta ho partecipato alle riunioni condominiali per capire e spiegare».

Prima il dialogo

«Bisogna intervenire per ricucire – prosegue, accorato, l’assessore –. Certo che i cittadini hanno problemi, ma non vanno confusi con altre cose ben più gravi. Anche i nostri nonni sono stati profughi e sfollati, la storia ripropone vicende simili ma bisogna cercare le ragioni di tutti e ristabilire il dialogo. Sono molto vicino alla comunità della Costa d’avorio e se non fossi fuori città sarei già andato a trovare l’uomo ferito».

Responsabilità

E, poi, un monito rivolto alle autorità nazionali. «Bisogna stare molto attenti a dire frasi a sproposito – avverte Mosconi – soprattutto per chi riveste una carica pubblica: questo non aiuta, mentre c’è bisogno di comprensione e vicinanza. Seminare odio non lascia indifferenti. Comunque io sono sempre stato vicino alle persone in difficoltà, italiane o straniere che fossero, anche se per quanto riguarda Forlì è veramente difficile pensare che chi vive e lavora qui da tantissimo tempo non vada considerato ormai un nostro concittadino acquisito, a prescindere dal colore della sua pelle».

Pericolo indifferenza

Giancarlo Biserna, vicesindaco nella giunta Balzani e portavoce dell’associazione “Forliperbene”, si dice disorientato dall’indifferenza della città. «Sindaco, partiti (anche la Lega), sindacati – è il suo appello – fate qualcosa, non sarà Macerata (dove il 28enne Luca Traini a febbraio sparò per rappresaglia agli stranieri dopo l’omicidio di una ragazza ndr), non ci sarà il morto, ma lo spirito è quello. Se fossi sindaco come minimo farei una grande manifestazione e andrei a chiedere scusa alle due vittime».

«La doppia aggressione non può essere derubricata a “casualità” o “bravata” – dicono i marxisti-leninisti forlivesi –. Va contrastata con fermezza ogni forma di razzismo e neofascismo».

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