Meldola. Realizzata una yurta in collina per ospitare laboratori ed eventi nel rispetto della natura

Forlì

Nelle colline di Meldola sta prendendo forma una yurta, vera e propria abitazione mobile per molti popoli nomadi dell’Asia che nel cuore della Romagna sarà invece una casa in cui fare formazione, accogliere eventi e organizzare laboratori in totale sintonia e rispetto con la natura ed i valori in cui fonda le proprie radici la realtà imprenditoriale che l’ha creata.

Un altro sogno trasformato in realtà dalla cooperativa La Casa del Cuculo che per il progetto si è aggiudicata circa 50mila euro di finanziamenti dall’Unione Europea. «La nostra è una cooperativa nata nel 2010 - spiega Sara Galeotti, fondatrice della cooperativa assieme a Elena Salucci e Marcello Di Camillo - da un progetto di convivenza nato con l’idea di vivere insieme ad altre persone e sperimentare la vita di comunità». Nel tempo, la realtà ha ospitato tante iniziative e l’attività si è gradualmente espansa ed arricchita mantenendo come propri pilastri il rispetto per l’ambiente e il senso di condivisione.

«Abbiamo iniziato a portare le nostre competenze e la professionalità sulla costruzione di reti, del vivere rigenerativo, in tutta la regione - prosegue . Nel tempo abbiamo dunque sentito l’ esigenza di riportare “a casa” gli eventi. Visto che non disponevamo di spazi per ospitare attività ed eventi, è nata questa idea anche per poter mostrare alle persone come vivere in modo rigenerativo». Scoprendo la realtà del Meldolese, aziende e privati potranno dunque scoprire che vivere in modo ecologico non è solo possibile ma anche piacevole. «L’ idea è che la yurta diventi spazio per eventi ma anche per piccoli concerti e laboratori - dice Galeotti -. Ci piacerebbe lavorare per le aziende con eventi di team building, offrendo anche la nostra competenza di facilitazione ma può essere anche solo uno spazio di confronto molto bello».

La costruzione, realizzata con materiale a impatto zero, si affaccia su una splendida vallata. «La yurta è una costruzione assolutamente ecologica realizzata da una società artigiana - sottolinea - .Se, in futuro dovessimo scegliere di smontarla non ci sarà un grammo di cemento poiché la platea così come la struttura sono di legno e la copertura è di tessuto». La costruzione è stata oggetto di un finanziamento di 50 mila euro a fondo perduto di fondi europei ai quali vanno aggiunti circa 70 mila euro che invece saranno coperti dalla realtà cooperativa . «Da gennaio sarà pienamente operativa - conclude - ma ospiteremo il primo evento informale già il 5 dicembre».

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