Meldola. Andrea Di Biase, candidato sindaco per il centrodestra: “Portiamo al centro le reali esigenze dei cittadini”

E’ il 30enne Andrea Di Biase, insegnante laureato in filosofia, il candidato della lista “Noi Meldolesi”, la stessa compagine che dal 2009 al 2019 guidò il Comune di Meldola con l’allora sindaco Gian Luca Zattini e che gode del sostegno del centrodestra.

Cosa l’ha spinta a scendere in campo?

«Su due piedi, le risponderei per senso civico. Ho voluto fortemente mettermi in gioco. Una mia candidatura è stata sostenuta e promossa in modo unitario all’interno del gruppo di cui faccio parte. È una fiducia di cui sono riconoscente e intendo dimostrarmi all’altezza di essa. A tal proposito, ho in mente una poesia di Gregory Corso: “Grande sbadiglio della gioventù! I giovani non sembrano più interessati alla politica”. Vorrei disattendere questa massima. E credo che, sotto questo aspetto, ci saranno delle sorprese».

È il suo primo incarico politico?

«No. Sono stato eletto consigliere nelle passate elezioni con il maggior numero di preferenze nominali. Anche a fronte di questo risultato è maturata in me la decisione di candidarmi. Ho preso un impegno con chi ha creduto in me e mi sento in dovere di mantenerlo sino in fondo».

Come si chiamerà la sua lista?

«La lista resta “Noi Meldolesi”. La stessa che ha espresso le giunte che hanno amministrato il comune dal 2009 al 2019, realizzando importanti interventi che hanno riqualificato Meldola. È nata oltre 15 anni fa da un’associazione politico-culturale e ora siede all’opposizione in consiglio comunale. Ha contribuito a realizzare eventi per tutta la cittadinanza, collaborando attivamente per far fronte alle emergenze degli ultimi anni, istituendo, tra le altre cose, la campagna di raccolta fondi “Helping Meldola”. Si tratta di una lista civica che coinvolge persone con ideali e opinioni differenti. Fattore positivo, questo, per nulla trascurabile. Un gruppo deciso in ogni caso a spendersi per migliorare la propria città».

Chi ne farà parte?

«L’idea è quella di garantire al contempo slancio e capacità. In tanti hanno sinora manifestato la propria disponibilità a aderire al progetto. Spazio per chiunque altro voglia aggiungerci però ce n’è e ce ne sarà ancora. La nostra sede in centro è aperta ogni sabato mattina per accogliere persone e proposte. Condizione primaria per noi rimane tuttavia la partecipazione. L’impegno in Comune esige una presenza non saltuaria».

Tracciando un bilancio di questi 5 anni, cosa secondo lei non ha funzionato?

«Forse è mancato spirito d’iniziativa e una certa elasticità di idee alla base. Criticare l’operato di altri non è tuttavia nelle mie corde. Amministrare un Comune, lo riconosco, è complesso. Da parte nostra, sono state presentate numerose interpellanze durante l’intero arco di questa legislatura. Come opposizione, abbiamo sempre cercato di essere solleciti e ricettivi alle segnalazioni dei cittadini. Certo, Meldola risente degli annosi problemi sociali degli abitati di cintura. Eppure, si può e si deve agire per invertire la tendenza. Procedere in altre direzioni, insisto, è tassativo. Così come fornire alternative valide, di contrasto, ai diffusi processi di disagio e dispersione delle capacità produttive. Vogliamo che l’amministrazione porti al centro le reali esigenze dei cittadini».

Parlando di programma, quali sono i punti principali del suo?

«Per riallacciarmi a quanto detto sinora, occorrerebbe in primo luogo ostacolare il degrado del centro storico. Imprescindibile in tal senso potenziare servizi qualificati di controllo e monitoraggio della legalità. Incoraggiare poi reti dinamiche, di comunità, nonché un commercio attrezzato alle novità del mercato, senza snaturarne la cifra peculiare dell’artigianalità. Avviare così, con il supporto delle associazioni di categoria, un piano di riduzione dei tributi locali integrato a una programmazione di eventi a largo respiro, ben pubblicizzati e attrattivi. Aspetto, quest’ultimo, legato a doppio filo al decoro urbano e alla pulizia delle strade. E inoltre un miglioramento della viabilità, attraversamenti più luminosi, aree verdi attrezzate e rese finalmente fruibili, nonché il recupero di immobili di proprietà del Comune. Sull’ex-ospedale, per ricordarne uno, abbiamo un progetto che ci piacerebbe realizzare, dedicato a più fasce d’età. A noi preme anzitutto rilanciare Meldola su più fronti, e da qui a giugno, ne sono convinto, avremo modo di divulgare punto per punto gli interventi strutturali in programma».

Cosa si aspetta da questa campagna elettorale?

«Che rappresenti principalmente un’occasione di confronto costruttivo e, aggiungo, di consistente rivalutazione del valore inespresso che Meldola possiede. Il nostro è un gruppo solido, collaborativo. C’è un clima di condivisione di orizzonti e sono oltremodo fiero di farne parte in qualità di capofila. Per il momento, continueremo a organizzare incontri per restituire dignità al territorio e alle aree collinari, per poi concentrarci sul capoluogo e sulle sue diverse criticità irrisolte, con eventi e manifestazioni a esso dedicati».

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