Lotta al tumore al pancreas, uno studio forlivese pubblicato sulla prestigiosa rivista Jama Surgery

Forlì
  • 30 luglio 2024

Un’importante ricerca, coordinata dal professor Alessandro Cucchetti dell’Università di Bologna, ed in forza alla Chirurgia Generale di Forlì, diretta dal professor Giorgio Ercolani, è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Jama Surgery, prima rivista mondiale di chirurgia.

“Lo studio - spiega il professor Cucchetti - rappresenta un significativo passo avanti nella personalizzazione della terapia multidisciplinare per il tumore al pancreas, aprendo nuove prospettive per l’ottimizzazione del trattamento di questo tumore. ll cancro al pancreas è noto per essere uno dei tumori più aggressivi e difficili da trattare, con una prognosi spesso infausta. La chirurgia rappresenta una delle poche opzioni curative, rendendo ogni avanzamento in questo campo di vitale importanza.”

Il professor Cucchetti ha coordinato un gruppo di ricercatori italiani provenienti dai centri del San Raffaele di Milano (professori Crippa e Falconi), Verona (professori Malleo e Salvia), Bologna (professori Ricci e Casadei) e Torino (Langella e Ferrero) e con la collaborazione del professor Vincenzo Mazzaferro dell’Istituto Tumori di Milano, che ha lavorato per identificare le condizioni cliniche che identificano i pazienti ad alto rischio di chirurgia “upfront” “futile”.

Il concetto di “futilità” viene spiegato così dal professor Giorgio Ercolani, direttore del Dipartimento Chirurgico di Forlì - Ausl Romagna e Professore ordinario di Chirurgia all’Università di Bologna: “Circa un quarto dei pazienti con adenocarcinoma pancreatico viene diagnosticato ad uno stadio anatomicamente resecabile, tuttavia, anche se tecnicamente operabile, occorre considerare l’aggressività biologica del tumore. Operare subito pazienti con adenocarcinoma biologicamente aggressivo può rappresentare infatti un ‘autogol’ nel caso in cui la malattia si ripresentasse precocemente dopo l’intervento. Ciò significherebbe aver operato su un paziente con già micrometastasi, rendendo quindi un intervento complesso come la resezione pancreatica, fondamentalmente futile”.

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