Liberazione di Forlì, diari inediti del parroco don Bondini

Forlì
  • 09 novembre 2024

«Al mattino, sulle 9 circa, carri armati inglesi hanno raggiunto la chiesa senza incontrare opposizione. Dopo tutto il Signore ci ha liberati dall’orrore del combattimento fra le nostre case». Inizia così la descrizione del 9 novembre 1944 dai diari di monsignor Mario Bondini. In occasione dell’80° anniversario della Liberazione di Forlì da parte degli Alleati, il giovane parroco della Pianta, don Filippo Foietta, pubblica un libretto con la cronaca inedita del tempo di guerra stilata dal suo predecessore alla guida della comunità cristiana di via Tripoli. «Com’era usanza da parte di molti parroci – scrive in premessa – sono riportate celebrazioni, entrate economiche e spese, decisioni importanti per la vita della comunità, e qua e là qualche riferimento all’attualità, per ovvi motivi inevitabile nei giorni terribili dei bombardamenti». Don Foietta si sofferma in particolare sulle annotazioni di don Mario relative agli anni 1944 e 1945, quelli più dolorosi per Forlì e i suoi abitanti, a cominciare dal primo attacco aereo sulla città, occorso il 19 maggio 1944: «C’eravamo cullati nella speranza che potessimo essere risparmiati dai bombardamenti. Fiducia nella protezione della Madonna del Fuoco o piuttosto presunzione?». Segue la descrizione di quella tragica giornata. «Di buon mattino viene dato l’allarme, la gente, essendo anche il venerdì, ritorna in città. Sulle 9.35 di nuovo allarme, quando gli apparecchi sono visibili: appena sette minuti e sono sopra la stazione ferroviaria e adiacenze. La via Ravegnana dall’inizio sino alla chiesa di Santa Maria del Fiore, è colpita in pieno». Il computo finale, stilato dal bibliotecario comunale Antonio Mambelli nei suoi Diari, è spaventoso: 125 morti civili, 16 militari, 430 feriti civili e 25 militari, 32 case distrutte e 22 danneggiate. Don Mario rischia di finire fra le vittime: «Io stesso mi trovai in grave pericolo essendo di fronte al Consorzio Agrario nel momento in cui vennero sganciate le bombe sull’edificio e sulla strada. Gettatomi a terra di fronte al nido dei bimbi dello stabilimento dei Mangelli, rimasi illeso, ma la morte mi era vicina. Deo gratias!». Un altro stralcio eloquente dai diari di monsignor Bondini, riguarda la distruzione della scuola materna della Pianta, occorsa il 29 ottobre 1944: «Le bombe l’avevano colpito in pieno. Gli alberi sacrificati, il piccolo loggiato del colono abbattuto. La facciata della Chiesa, della canonica e dell’abside esterna crivellata dalle schegge e dal mitragliamento: una vera desolazione. In tanto trambusto non un morto e neppure un ferito. Ma il lavoro di 25 anni di parrocchia distrutto in cinque minuti appena!». Nella parte finale dell’opuscolo non mancano le note di speranza legate alla ricostruzione: «Già alla fine del 1944 la chiesa viene ripulita e resa utilizzabile per le celebrazioni, fra cui la veglia di Natale. Le suore rientrano stabilmente il 7 ottobre, una volta inaugurato il nuovo asilo». La pubblicazione “La Furia della guerra, la forza della ricostruzione”, è disponibile alla Pianta, ad offerta libera, fino ad esaurimento copie.

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