La frenata del treno che produce energia: un progetto pilota alla stazione di Forlì
Il treno frena e l’energia recuperata accende le luci di un intero quartiere. Paradossi dell’economia circolare che, con la complicità di un investimento tecnologico, consentono oggi di fare il salto da un uso lineare delle risorse, in questo caso del consumo di energia elettrica, ad un uso circolare in cui tutto si riusa e nulla si spreca. È il nuovo progetto che il Gruppo FS Italiane, tramite la controllata RFI, sta mettendo a punto nella stazione di Forlì sulla linea Bologna Rimini, un prototipo che sarà inaugurato entro l’estate, tipico esempio virtuoso di un modello economico che prevede un uso circolare delle fonti di energia, in questo caso attraverso il recupero di energia elettrica che alimenta le linee ferroviarie: l’energia della frenata dei treni viene reimmessa in rete.
Il completo recupero dell’energia prodotta dalla frenatura dei treni – già realtà sulle linee Alta Velocità - potrebbe presto avere nuovi sviluppi anche sulle linee tradizionali a prevalente traffico regionale, rendendo il viaggio in treno ancora più sostenibile. Per mettere a punto il nuovo progetto - il primo in Europa con tensione controllata di queste dimensioni - Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) ha scelto la stazione di Forlì, dove i tecnici stanno mettendo a punto un prototipo con l’obiettivo di iniziare i test entro l’estate.