Infermieri stremati, allarme anche a Forlì

Turni massacranti, ferie negate e regolamenti penalizzanti. Il sindacato delle professioni infermieristiche Nursind descrive così le condizioni in cui lavorerebbero gli infermieri dell’Ausl Romagna. Condizioni definite “insostenibili” rispetto alle quali si chiede un cambio di passo alla Direzione. «Il disagio degli infermieri è ormai sotto gli occhi di tutti – affermano –: a livello nazionale, e in particolare all’interno dell’Ausl della Romagna, le dimissioni volontarie sono in forte aumento. Una tendenza che preoccupa e che affonda le radici in un contesto lavorativo sempre più oppressivo, in cui la conciliazione tra vita privata e professionale diventa impossibile».
Criticità
In cima alla lista dei principali fattori di disagio vissuti dati infermieri i salti di riposo e turni stravolti anche più volte al giorno, ferie negate per “esigenze di servizio”, turnazioni comunicate in ritardo, spesso solo pochi giorni prima che impedirebbero qualunque tipo di pianificazione personale. Infine, responsabilità professionali crescenti, aggravate da una cronica carenza di personale, che espone gli infermieri a stress, errori, aggressioni e denunce da parte dell’utenza.
Le richieste
«Oltre a questo – prosegue il sindacato –, l’Azienda ha recentemente introdotto un Regolamento sulle prestazioni orarie aggiuntive che, invece di incentivare la disponibilità del personale, pone vincoli tali da renderle quasi impraticabili. Non meno critico è il tema del Regolamento mensa, che limita l’accesso ai pasti attraverso fasce orarie non previste dalla normativa contrattuale, impedendo di fatto a molti lavoratori di usufruire dei servizi previsti. Il sindacato chiede l’eliminazione di queste restrizioni e la possibilità di cumulare i buoni pasto, come già accade in molte altre realtà sanitarie. In un momento in cui la crisi del personale sanitario è diventata un’emergenza nazionale, rendere la professione infermieristica più attrattiva non è più rimandabile. Serve un cambio di passo, fatto di scelte concrete: riconoscimento, dignità, rispetto dei contratti e dei tempi di vita dei lavoratori».