Un’osteria come antidoto allo spopolamento di un piccolo paese di quasi montagna. E’ il caso de La Campanara di Pianetto di Galeata che festeggia vent’anni di attività in questi giorni. E lo fa non solo con una grande festa che domani e domenica coinvolgerà compaesani, amici, clienti, agricoltori, artigiani, vignaioli, casari e allevatori fornitori storici della loro cucina, ma anche con l’inaugurazione ufficiale (domani alle 11.30) dell’“albergo diffuso” cresciuto nel tempo con il recupero di vecchi edifici inutilizzati e che ogni anno accoglie oggi circa 4mila persone. «Ma l’obiettivo principale è che qualcuno si fermi e che a Galeata le persone tornino a viverci» ammette l’oste Roberto Casamenti, il quale insieme alla moglie Alessandra Bazzocchi e un paio di dipendenti già costituiscono una certa percentuale degli appena 80 residenti del borgo.
Qualcuno di certo arriva e ritorna per soggiornare almeno qualche giorno all’anno nella loro ormai ex locanda evoluta in albergo diffuso: 13 stanze fra gli spazi ricavati dall’ex casa colonica collegata alla canonica diventata l’osteria, il primo passo dell’impresa ventennale, le stanze nel palazzotto sulla via principale finito di restaurare a primavera e un appartamento, tutto sulla stessa, unica, strada. Roberto e Alessandra de La Campanara, ex geometra ed ex maestra, hanno recuperato un passo alla volta qualcosa che esisteva e che vent’anni fa era stato abbandonato, nel contempo hanno creato nuove relazioni e legami, ma hanno anche mantenuto quelli col passato del quale rappresentano la continuità. Come ad esempio con Fernanda e Duilio che avevano a Pianetto l’ultima attività rimasta, il bar all’angolo dove i forlivesi diretti in Campigna nel week end facevano tappa fissa per comprare i tortelli alla lastra. «Hanno chiuso proprio l’anno che siamo arrivati noi, ora sono nostri sostenitori e testimoni della storia del Borgo», spiega Casamenti, che li ha invitati al convegno sul futuro dei borghi (domani alle 15.30) al quale oltre alla storica coppia di esercenti parteciperanno il giornalista Davide Paolini, il conduttore radiofonico Matteo Caccia, Gabriele Locatelli e Lia Cortesi di Slow Food, Fabio Salbitano, docente universitario di ecologia del paesaggio. Il sabato proseguirà con una lunga merenda a cura di tanti amici della locanda: dalle bombette pugliesi ai vini di Galeata, Pertinello, e Modigliana, con menta e rosmarino, dai formaggi artigianali del Secondo Altopiano di Orvieto, a quelli romagnoli del Buon Pastore (Montefiore Conca) e di Trapoggio (Santa Sofia); e ancora i salumi di mora di Zavoli (Saludecio) e dei I matt ad Sgun tagliati in diretta e ovviamente i tortelli alla lastra dell’osteria.
Domenica si fa il bis con una seconda giornata all’insegna dei sapori e dell’amicizia, fra pranzo in osteria e mercato dei produttori fornitori dalle 10 del mattino per le vie del borgo, per concludere a pomeriggio con la grande torta e la musica della Banda di Galeata.