Due anni di condanna per violenza sessuale, con pena sospesa subordinata alla partecipazione e al superamento di un percorso di recupero negli appositi centri dell’Ausl Romagna contro la violenza di genere. A ciò si aggiungono il pagamento delle varie spese processuali e un risarcimento di 1.500 euro in favore della parte civile.
Questa la sentenza letta ieri poco prima delle 14.30 dal presidente del collegio del Tribunale di Forlì, Monica Galassi (a latere Federico Casalboni e Ramona Bizzarri). Il caso è quello di un 50enne operatore necroforo che, all’interno del cimitero monumentale, avrebbe aggredito sessualmente nell’ottobre 2022 una 48enne che svolgeva servizi socialmente utili nella struttura di via Ravegnana.
I fatti
L’accusato, difeso dall’avvocato Filippo Raffaelli, aveva conosciuto la donna (tutelata per parte civile dall’avvocato Filippo Bassi) appena una settimana prima dell’episodio contestato. Lei, a sua volta sposata, aveva infatti iniziato da pochi giorni a scontare quanto prescritto da una sentenza di condanna per guida in stato d’ebbrezza: un’attività socialmente utile che consisteva in pulizie all’interno dei vari ambienti del cimitero, a servizio della collettività.
I due si erano conosciuti qualche giorno prima, così come con le altre persone che lavoravano nel camposanto, con scambio di numeri di telefono e anche pause pranzo passate insieme.
La donna, nel suo racconto in aula nella precedente udienza, aveva spiegato che quel giorno dopo aver mangiato si erano spostati in una rimessa-garage dove sono custoditi trattorini, attrezzature e assi di legno e dove solitamente ci si riposa tra un turno e l’altro. L’imputato, sempre secondo il racconto della parte lesa, si era calato i pantaloni e si era avvicinato alla 48enne che era scappata, riuscendo a chiedere aiuto.
Sul posto erano arrivati i familiari della donna, i carabinieri e un’ambulanza che aveva trasportato in ospedale la 48enne, la quale aveva così sporto denuncia. Ieri è arrivata la condanna del 50enne a due anni, con pena sospesa.